NEPAL 14° Annapurna trekking – ABC Annapurna Base Camp – day4 part2
Annapurna trekking – ABC Annapurna Base Camp
Dal primo campo base fino al ABC si sale molto, ma la strada va su dolcemente e quasi non si fa fatica, un regalo per la fatica fatta.
E poi improvvisamente, un ora e un quarto da quando siamo partiti dal MBC, spunta, da dietro qualche montagna, il sole, d’istante il vento sparisce, alziamo gli occhi e vediamo il cartello….siamo giunti all’ ABC, Annapurna Base Camp, il campo base, 72 ore da quando siamo partiti da Nayapul.
3400m di dislivello in tre giorni.
Tranne due ragazzi che stanno facendo freestyle con le bmx tra le rocce, siamo solo noi.
Lo spettacolo, il sogno, d’improvviso, diventa realtà.
Ci giriamo, è come se fossimo in trappola, siamo in una pianura proprio in mezzo a una decina di vette che vanno oltre i 7000, con la più alta che arriva a 8100 tutt’intorno.
La famosissima Annapurna I, una delle montagne più difficile da scalare, per ogni due scalatori che ne hanno raggiunto la vetta, uno è morto e per questo motivo da un po’ di anni il governo Nepalese ne ha vietato l’ascesa.
Gli stiamo ai suoi piedi, quasi piangiamo per la gioia.
Il campo base è deserto, non si sente nessun rumore, ne si vede anima viva.
C’è un sole della Madonna, fa caldo e non c’è la minima traccia di nuvole.
Andiamo più lontano possibile dal campo base, ci facciamo le solite foto di rito, in mezzo alle bandierine Nepalesi.
Dimitri torna indietro e io rimango mezz’ora, da una parte, isolato, in contemplazione, ipnotizzato, drogato, stregato da questa divinità.
É come se un energia mi volesse portare sempre più su, sempre più in alto.
Non sono un amante della montagna, ma so che sarà uno dei quei pochi momenti che rimarranno sempre indelebili nella mia memoria, vita natural durante.
Mi sdraio, chiudo gli occhi e arrivo il più vicino possibile alla cosa che gli induisti chiamano Nirvana.
Vorrei rimanere qui tutta la giornata, inerme, solo, guardando il cielo e le montagne, senza pensare a nulla.
Non pensavo che fosse così bello, così coinvolgente, così tanto magico.
Ma la vetta è solo il punto centrale del viaggio, ora si deve discendere oltretutto a Dimitri gli fa male pure il ginocchio.
Alle 13 torniamo a Deurali, 6 ore dopo la partenza. Pranziamo, due birre al sole e iniziamo la discesa.
Alle 16 e mezza, dopo aver passato i villaggi di Himalaya e Dovan arriviamo a Bambu.
3000m di dislivello in un solo giorno, 10 ore di cammino senza fermarsi mai, oltretutto ho dovuto portare sempre lo zaino io che Dimitri gli fa male il ginocchio e lo imbottisco ogni due ore di antinfiammatori.
Doccia bollente e andiamo subito nella sala ristorante, che, prima volta in questi giorni è piena di ragazzi e ragazze.
Siamo finiti, stremati, infreddoliti e ci fa male tutto, così ordiniamo del te bollente e una bottiglia di Rum.
Rimaniamo fino alle 21 mangiando, bevendo e ridendo insieme a Babu e a tutti gli altri ragazzi che come noi hanno raggiunto la vetta e sono ridiscesi.
Oltretutto mangiamo bene, molto bene.
Alle 2130, siamo nel letto e crolliamo, ma i nostri sogni riportano sempre là…..