BIRMANIA 10° Bagan emozioni e considerazioni personali
BAGAN EMOZIONI E CONSIDERAZIONI
Parto subito con una considerazione:
Molte persone fanno subito dei paragoni tra Bagan e l’Angkor Wat in Cambogia.
Qual’è meglio, qual’è peggio, quale è il più mistico o affascinante e cose del genere.
Io vi assicuro che è impossibile confrontarli, sono due tesori, cosi talmente diversi.
Angkor è maestosa e enigmatica, Bagan è mistica e armoniosa.
Ora lasciamo stare la descrizione dei templi e andiamo sul personale.
Abbiamo trascorso questi due giorni, in giro per i templi, solo con le nostre bici.
Non avevamo nessuna guida.
E’ vero che non avevamo nessuno che ci diceva dove andare, la strada più corta e più facile per andare da un tempio a un altro.
Ma è stato un onore, fermarci decine e decine di volte da tutti quelli che incontravamo per chiedere informazioni nelle loro abitazioni di legno e di paia.
La fatica è stata tanta, le strade erano fangose, sabbiose, argillose, piene di buche e pozzanghere, delle volte ci siamo anche impantanati, il tempo era caldo, quasi sempre coperto e delle volte pioveva.
E’ stato fantastico incontrare pochissimi turisti.
Avere la maggior parte dei templi solo per noi.
Fermarci ore intere nelle pagode a meditare, a dormire o a leggere; aspettando che smettesse di piovere.
Anche il tramonto, che non mi ha entusiasmato più di tanto, è stato indimenticabile.
Stare in cima alle pagode, aspettando il sole tramontare dietro il fiume, senza nessun rumore.
Fantasticare, nel vedere quei templi a forma piramidale, cosi uguali a tanti templi che ho incontrato in giro per il mondo.
Certo, le strutture esteriori e gli affreschi interiori, vedendoli dal punto di vista architettonico non è che si possano giudicare come i più belli.
E’ l’insieme di tutti questi tempi, tutti cosi vicini, rendono il tutto seducente e intrigante.
Il più spirituale e armonioso di tutti quelli che ho avuto la fortuna di vedere.
Ma la cosa che più mi è rimasta nel cuore e rimarrà con me, non sono tanto i templi, o le zedi, o le pagode.
Ma l’andare, tranquillo tranquillo, in bicicletta, tra le stradine di campagna, ancora sterrate, con quell’atmosfera di rilassatezza, quiete e tranquillità.
Sentendo sulla nostra pelle equilibrio e pace, cosi talmente potenti che li puoi sentire in tutta la loro forza.
E li senti… cazzo come li senti.