Oggi ci svegliamo ancora prima: alle 3,45!
Il giorno prima avevamo chiesto agli albergatori se esistesse un modo per andare da Lalibela a Bahir Dar con i bus.
Cosi dopo un giro di telefonate ci dicono che alle 4 sarebbe passato un minibus a prenderci.
Puntuale arriva, ma Alessio non si sente bene, incomincia a vomitare e a star male.
Il suo primo viaggio in terra straniera inizia a portare il conto.
Ma vuole partire lo stesso e saliamo.
Facciamo un po’ di giri per il paese e quando siamo in 25 su un pulmino i che ne può contenere 10 si parte.
La strada è una buca continua e lo Schumacher di turno va sempre a palla!
Alessio in 20 minuti riempie, tra le smorfie dei poveri passeggeri, due belle bustine di vomito.
Già l’odore non è il massimo, più la puzza di Alessio.
Che spettacolo alle quattro di mattina!
Quando mancano 6 km, in mezzo ad una salita sterrata, succede quello che sarebbe già dovuto accadere.
Buchiamo.
Tutta la flotta scende e inizia un’animata discussione, tutti indecisi sul da farsi.
Dopo mezz’ora di litigate finalmente si decidono ed iniziano a fare quello che io da semplice ignorante avrei subito fatto.
Mettere il crick, alzare e cambiare la ruota.
La ruota che buchiamo, come tutte le altre del resto, invece di 6 bulloni ne ha 4 ed è talmente liscia che in vari punti si vede la camera d’aria.
Ripartiamo, a spinta ed in retromarcia!
Neanche 3 km e ribuchiamo di nuovo un’altra ruota.
Solo che questa volta l’autista rimane impassibile, dicendo 100 bestemmie al secondo in Aramaico.
Arriviamo con la ruota bucata fino a Gashena.
Qui saliamo su un altro minibus strapieno e alle 13, dopo cinque ore e dopo aver rullato una ventina di sigarette di tabacco all’autista, arriviamo a Bahir Dar.
Ci rechiamo al Ghion Hotel, un bel posticino ristorante-hotel sul lago Tana.
Contrattiamo il prezzo e ce la caviamo con 250 birr al giorno per tre notti.
Finalmente ci riposiamo nel tranquillo e rilassante giardino, ci colleghiamo a internet, mangiamo un po’, beviamo un paio di birrette lungo il lago.
La sera andiamo a dormire presto che siamo un po’ cotti, solo che mi accorgo di essere circondato dalle mie nemiche numero uno: le zanzare! Alessio, infame, si fionda sul letto singolo con la zanzariera, a me, come arma di difesa rimane soltanto l’Autan.
La mattina mi sveglio che l’Autan è quasi finito, addosso una ventina di pizzichi giganti.
Zanzare vs Enrico: 1 a 0!