BIRMANIA Perchè – Il perchè del viaggio in Birmania
BIRMANIA PERCHÈ?
In questi anni, nei miei viaggi, ciò che mi spingeva ad andare in un posto invece di un altro, è stato quasi sempre il desiderio e la voglia di vedere con i miei occhi quei luoghi, sparsi là e qua nel mondo, quasi a caso, in cui puoi respirare la storia.
Quella storia che abbiamo studiato per anni e anni a scuola, letto sui libri e visto in televisione e che ci sembra cosi irreale, effimera, quasi inventata.
Poi però, ti ci ritrovi e tutto torna a essere reale.
Le antiche città scomparse, le città misteriose che hanno con sé quell’alone di enigma e mistero, poesia e bellezza, ritornano a vivere, lì con te.
Vedere e scoprire quei posti, fermi nel tempo, sempre sotto i nostri occhi, come se ci ricordassero qualcosa che ci continua a sfuggire, è stato il motivo principale che mi spinge, appena posso, a prendere un aereo e partire.
Forse sono solo un visionario, ma ho sempre pensato e ora come ora sempre più convinto che siano tutte collegate tra loro.
Forse qualcuno conosce il filo e la logica che le unisce, chissà.
É iniziato tutto con Machu Picchu e le linee di Nazca in Perù, poi Petra in Giordania e Balbek in Libano, le Piramidi in Egitto,Tikal in Guatemala, Angor Wat in Cambogia, Borobudur in Indonesia, Lalibela in Etiopia.
Città, imperi, civiltà, che dominavano il mondo con tecnologia, commercio, scienza, arti e religioni.
E che poi di punto in bianco sono sparite nel nulla, dimenticate da tutti e da tutto.
Per riemergere solo dopo secoli, quasi per caso.
C’è chi parla di alieni, chi di Dio, chi di disastri naturali, chi di collasso della civiltà, chi di semplici coincidenze, ma è questo il bello.
Ognuno può pensare e fantasticare quello che vuole, come me.
Comunque sia, molti sono dei propri e veri misteri insoluti dalla scienza e dall’archeologia con molti e molti punti interrogativi che ancora non hanno risposta.
Con Bagan ho finito la lista che mi ero sempre immaginato nei miei sogni.
E’ come se avessi chiuso un cerchio e una parte della mia vita da viaggiatore.
Ora inizierà un’altra.
Che non so minimamente dove mi porterà.