Caprarola, 520 metri s.l.m., 5400 abitanti, “Bandiera Arancione” del Touring Club Itala come località di qualità turistica-ambientale.
Un borgo arroccato su uno sperone tufaceo nella bassa Tuscia Viterbese, in mezzo alle strade consolari Cassia e Flaminia.
Una città dalla storia recente, anche se siamo in territorio Etrusco, le prime notizie di insediamenti stabili risalgono solo al XI secolo.
Siamo sul versante sud dei Cimini, a est del lago di Vico, in un territorio che gli antichi consideravano aspro e ostile, la “Selva Cimina”.
Nel medioevo fu conteso da Orsini, Prefetti di Vico, Giurisdizione della Santa Sede, Conti di Anguillara, Vicariato Riano/Della Rovere.
Ma è nel XVI secolo che raggiunge il massimo splendore con la famiglia Farnese che fa entrare la città nella storia!!!
Papa Paolo III diede ordine al cardinale Alessandro Farnese di costituire il ducato di Castro costruendo ville e castelli.
A Caprarola costruirono la residenza più rappresentativa in cui i Farnese tenevano e trasmettevano “Potere, Prestigio e Ricchezza”.
Il Palazzo Farnese di Caprarola.
Il grazioso e delizioso centro storico diviso in due è una delle strutture urbanistiche più particolari del ‘500 Italiano.
Non a caso ideato dal Vignola.
Un centro storico “squarciato” in 2 per far passare la spettacolare e imponente VIA DRITTA.
Una strada che dai piedi della collina arriva davanti al Palazzo.
Per costruirla ebbe l’ordine e il permesso di abbattere tutto ciò che avrebbe impedito la riuscita dei lavori.
Case, palazzi, castelli e addirittura chiese.
Dalla Via Retta partono tutte le altre strade e vie di Caprarola e intorno ad essa si possono vedere palazzi rinascimentali, abitazioni medioevali e chiese molto interessanti.
Ma torniamo al Palazzo Farnese.
Costruito in una posizione dominante è una residenza magnifica, scenografica e fastosa.
A tratti esagerata e con un ingresso trionfale.
Uno dei più importanti palazzi dell’architettura rinascimentale / manieristica di tutta Europa.
Progettato dal Vignola è stato edificato tra il 1559 e 1575 sulla base di una precedente fortificazione a pianta pentagonale ideata da Antonio Sangallo il Giovane.
Il Vignola mantenne il perimetro esterno ma diede poesia e immortalità alla costruzione.
Nella dimora signorile fortificata ci fece lavorare i nomi più illustri di quel periodo con i migliori pittori, scultori e architetti.
All’esterno ci sono ampie terrazze aperte con vedute sulle campagne circostanti e un cortile circolare a due piani al centro residenza.
Ai palazzi si accede con un imponente doppia scala elicoidale con 30 colonne doriche.
La Scala Regia, he permetteva al cardinale Farnese di raggiungere le sale direttamente con il cavallo.
L’interno è una sontuosa dimora con splendide sale.
Assolutamente da vedere sono:
- Camera Aurora
- Stanza dei Fasti Farnesiani, con affreschi sulla vita dei Farnesi
- Stanza del Mappamondo, con le mappe geografiche del mondo fino ad allora conosciuto
- Sala degli angeli o dell’eco, in cui si ha un particolare effetto acustico, in dei punti se si parla a voce normale gli altri presenti non sentono niente, in altri punti basta bisbigliare piano piano che tutti sentono cosa sussurrate
- Sala dei Fasti di Ercole, in cui viene raccontato con dipinti il mito della creazione del lago di Vico. Leggende narrano che fu creato dalla verga che Ercole conficcò nel terreno per dimostrare la propria forza. Rimossa la verga uscì un enorme getto d’acqua che riempì la valle formando il lago
Sul retro del Palazzo Farnese ci sono i “Giardini all’Italiana” e la “Casina del piacere”.
Annessa alla villa ci sono invece gli Orti Farnesiani, con un sistema di terrazzamenti molto particolari.