MAROCCO 15° Diario dei giorni a Chefchaouen o Chaouen – G°28-29-30
Alle 16 Arriviamo alla stazione dei bus di Chaouen ovvero Chefchaouen.
Andiamo a piedi alla Medina e troviamo una riad in cui mi innamoro a prima vista e in cui avrei voluto trasferirmi a vivere.
Situata nella regione montuosa del Settentrionale, in una piccola valle del Rif.
Fondata dagli esuli Andalusi di Granada nel XV° secolo, soprattutto Ebrei e Arabi.
Per secoli Chaouen è stata considerata una città sacra in cui era vietato entrare agli stranieri.
Divieto tolto solo negli anni 50, la città proibita in cui solo gli spagnoli riuscirono ad entrare.
Una città che per secoli è stata solo immaginata, sognata, il cui nome riecheggiava in tutto il mondo Arabo come un qualcosa di mistico.
Chefchaouen o Chaouen, oggi è una meta turistica semi sconosciuta, lontana dal caos e dalla confusione delle città imperiali.
Ormai è un mese che stiamo in giro per il Marocco come due mezzi zingari.
Ci sentiamo a casa, abbiamo iniziato a parlare qualcosa in Arabo e la gente del posto dopo qualche minuto che ci conosce non ci tratta da turisti ma da semplici ragazzi quasi invisibili.
E’ vero che in Marocco ci stiamo da 1 mese ma 1 mese lo abbiamo trascorso anche a Tenerife.
E’ il nostro primo viaggio e 2 mesi fuori casa iniziano a sentirsi, sopratutto perché…..abbiamo finito i soldi.
Questa è la nostra ultima città in Marocco.
Leviamo 100€ a testa per pagarci il viaggio di ritorno e trascorriamo gli ultimi 3 giorni nel più totale rilassamento tra dell’ottimo te sorseggiato nelle tante terrazze della medina e passeggiate senza meta tra il Suq e il centro tutto blu.
credits foto Emanuele Margiotti