Dal Rifugio Quintino Sella al Felik al Lyskamm Occidentale
L’ascesa del Lyskamm Occidentale, o del Castore, dal Rifugio Quintino Sella al Felik si deve dividere in 2 tappe:
- La prima è quella che va dal rifugio al Ghiacciaio al Felik
- La seconda è quella che parte dal Ghiacciaio e arriva fino alla cima del Lyskamm occidentale o del Castore
Il rifugio Quintino Sella è la base ideale per fare l’ascensione sia del Lyskamm Occidentale che del Castore.
Noi ci troviamo proprio al Quintino Sella e il programma, sulla carta, è:
- Partenza dal Rifugio alle 6
- Arrivo al Colle del Felik
- Fare l’ascensione sulla Via Normale al Lyskamm Occidentale
- Tornare a Colle del Felik
- Fare l’ascensione del Castore per la Via Normale per la cresta sud est
- Effettuare tutta la traversata della cima del Castore
- Scendere per la Via Normale da Ovest nella zona del ghiacciaio Verra
- Andare a dormire al Rifugio Guide Val d’Ayas
Ce la faremo?
DAL RIFUGIO QUINTINO SELLA AL COLLE DEL FELIK
Partiamo dal Rifugio Quintino Sella alle 6, ancora è notte e ci mettiamo la luce in testa.
Si va in direzione nord, la traccia su ghiaccio è evidente e sicura.
La prima parte è senza difficoltà, con poca fatica e si arriva sotto Punta Perazzi.
Qui ci sono un pò di crepacci e ponti di neve, non è difficile ma si deve fare attenzione e avere prudenza proprio perchè è tutto molto semplice.
Si giunge nella parte bassa sud-est del Colle del Felik.
Qui c’è un tratto breve ma molto ripido e faticoso, con pendenze che arrivano fino a 40°.
Alla fine del pendio c’è una brevissima cresta, siamo sul ghiacciao Felik e andiamo in direzione nord.
Si raggiunge il Plateau, si aggira in senso orario Punta Felik e si arriva al Colle Felik chiamato anche Felikjoch.
Il valico alpino che sorge a quota 4061 m s.l.m. proprio in mezzo tra il Polluce e il Lyskamm occidentale.
Tempo di percorrenza 60 minuti circa dal rifugio.
Fino a qua è stato tutto facile, senza grosse difficoltà, quasi un percorso escursionistico che va affrontato sempre con buone conoscenze alpinistiche.
La via del Castore è affollatissima già di mattina presto, quella del Lyskamm è vuota.
Decidiamo di affrontare direttamente la parete ovest del Lyskamm occidentale, sulle tracce dei primi salitori E.N. Buxoton e Sthephen J. Anderegg che ascesero la montagna il 16 Agosto 1864.
VIA NORMALE AL LYSKAMM OCCIDENTALE
La “Via Normale al Lyskamm Occidentale” è la più facile via di salita ai Lyskamm.
Non mancano passaggi ripidi e molto esposti, soprattutto dei tratti su cresta affilata.
Quest’ultimi però sono meno continui rispetto a quelli che si incontrano sulla via normale all’Orientale o lungo la traversata.
Comunque la mettete ricordatevi che serve molta esperienza, è estremamente impegnativa e se non siete veri esperti affidatevi a una guida.
Ma andiamo in ordine.
Inizialmente la traccia è larga, la direzione ben precisa, siamo sul Plaeau Zwillingsgletscher, su un itinerario interamente glaciale.
La giornata è da paura, non ci sono ne vento ne nuvole.
La neve e il ghiaccio sono in condizioni perfette e l’unica cosa che nella parte iniziale ci dobbiamo preoccupare sono dei piccoli crepacci.
Attraversiamo il plateau glaciale in direzione dell’evidente cono nevoso di quota 4207 metri, chiamato “Naso del Lyskamm”.
Il cono può essere traversato o aggirato sul fianco nord a seconda delle condizioni.
Facilmente arriviamo in cima al Naso del Lyskamm.
Da qui in poi inizia una delle due parti più impegnative per l’ascensione.
Dalla cima del cono ha inizio un tratto di cresta non tanto breve ma affilatissima, quasi orizzontale, che si esaurisce nella ripida paretina ovest dell’anticima.
La traccia è evidente ma piccola e stretta, a tratti c’entra un solo scarpone, la cresta è molto esposta e se c’e vento è pericolosissimo.
Superata la tratta in cresta siamo in prossimità del versante ovest del Lyskamm
Prima però si deve affrontare la rampa nevosa che immette nel pendio finale.
Qui a malincuore ci fermiamo, abbiamo raggiunto il massimo delle mie esperienze.
Non me la sento di continuare, per me è troppo rischioso.
Mi iniziano a tremare un pò le gambe e al pensiero di affrontare il pendio finale e riaffrontate tutta la cresta mi mette troppa paura.
Non ce la faccio nemmeno a tirare fuori il cellulare per fare qualche video e foto.
Cosi ce ne torniamo indietro.
Comunque il pendio è la zona chiave (insieme alla cresta appena affrontata) per l’ascesa al Lyskamm occidentale.
150 metri di dislivello, le condizioni vanno in base all’innevamento, se è ghiacciato servono chiodi da neve anche se la traccia è ben visibile.
Il tratto ha pendenze tra i 40-45° e serve la doppia piccozza.
Superato il pendio, che si può affrontare dritto per dritto o a tornanti, si arriva all’anticima ovest, 4449 metri.
Qui si percorre un’altra cresta più facile e si arriva in cima, da Punta Felik sono 90-120 minuti.
Il panorama (dicono e scrivono) è grandioso.
Si vedono: gruppo del Breithorn, Cervino, Gran Combin, Monte Bianco, Gran Paradiso, Lyskamm, Monte Rosa, Punta Dufur, Punta Gnifetti, Monviso, Svizzera fino ad arrivare a intravedere ls Pianura Padana.
Da qui in poi si può fare l’attraversata dei Lyskamm fino a quello Orientale, ma questa è un’altra storia.
Noi eravamo rimasti alla fine della cresta, prima del pendio ripido.