Il Grande Deserto del Sahara
Il Deserto del Sahara è stato per me uno di quei luoghi nei miei viaggi che più mi ha lasciato a bocca aperta.
Indubbiamente è stato quello che più mi ha stregato.
Il suo silenzio che ti assorda, mi ha subito fatto innamorare.
Ammaliate, spettacolare, con un fascino unico e irripetibile.
Sahara, dall’Arabo “Sahara” ovvero deserto, il più grande deserto caldo al mondo, proprio in mezzo al Tropico del Cancro.
Va dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso, passando per Marocco, Egitto, Algeria, Tunisia, Libia, Mauritania, Mali, Niger, Ciad e Sudan.
Una “striscia” continua di deserto grande 9 milioni di km², 5.000 km largo, 2000 lungo, in cui vivono 1 milione di persone, interrotta solo dal fiume Nilo.
Il punto di separazione tra il popolo bianco Mediterraneo e quello dell’Africa Nera.
Ci sono 3 diversi tipi di Sahara:
- HAMMADA, formato da roccia nuda e liscia
- SERIR, formato da ciottoli e ghiaia
- ERG, le classiche dune di sabbia che arrivano ad un altezza fino a 250 metri
Nel Sahara non ci sono corsi d’acqua, ma contrariamente a quello che potete pensare è ricchissimo di fiumi sotterranei che danno vita a molte Oasi.
Oasi che danno la vita a orzo, frutta, palme, datteri, agrumi, miglio e ortaggi ma anche a dromedari, antilopi, volpi, ghepardi, serpenti, licaone, varani, scorpioni e struzzi.
Un altra caratteristica è la fortissima escursione termica che raggiunge ogni giorni i 25-30°, passando dai 45-50° del giorno ai 15-20° la notte.
E’ da qui che viene lo Scirocco, il vento caldo e sabbioso che raggiunge anche le nostre città Italiane.
Abitato fin dalla preistoria, con un sottosuolo tra i più ricchi al mondo, fino a 30.000 anni le sue montagne erano ricoperte da foreste verdissime.
Le dune appaiono come spazi infiniti consegnati al sole e al vento.
Di volta in volta rosa, ocra poi rossastre a seconda del sole abbagliante, vi cattureranno sempre lo sguardo.
Lontano dalle lancette del tempo e dai vincoli dello spazio, da soli di fronte al silenzio e alla purezza.
Il Deserto del Sahara conquista tutti.
Credits foto Emanuele Margiotti