ROMANIA 6° Il primo giorno nella città Rumena di Brasov
Primo giorno nella città Rumena di Brasov
Alle 15 dopo 4 ore di treno arriviamo nella città di Brasov.
Usciamo dalla stazione che si trova nella zona “nuova” e per arrivare all’ostello JugendStube invece di prendere comodamente il bus ci facciamo una bella camminata di 3,5km.
La prima cosa che colpisce è la scritta in stile Holliwood di Brasov sopra i monti della città che si vede un po’ ovunque.
É subito tangibile il retaggio Comunista con enormi palazzoni quasi tutti uguali, palazzi che servivano come alloggi alle migliaia di contadini “rapiti” dalla campagna e trasferiti a Brasov per lavorare nell’industria pesante di cui Brasov era ed è la Capitale della nazione.
Arriviamo nella zona del centro storico, posiamo gli zaini all’ostello e usciamo subito a piedi per Brasov.
Passeggiano tutto il pomeriggio per Centro storico che è costituito da un dedalo di vie e stradine tutte ordinate e pulite, case con facciate barocche e guglie gotiche, un piccolo gioellino in cui più che in Romania vi sembrerà di stare in Austria o in Germania.
Tutto circondato da mura del XV secolo, alte 12 metri, lunghe 3 chilometri, con 7 bastioni.
Passiamo davanti alla Biserica Neagram, la Chiesa Nera, la più grande chiesa Gotica della Romania, anzi ” la più grande chiesa gotica da Istanbul a Vienna”. Costruita tra il ‘300 e il ‘400, deve il suo nome al colore nero dovuto ad un incendio che gli ha annerito le pareti.
Ci fermiamo a bere un aperitivo in uno dei tanti IrishPub, che si trovano intorno a Piazza Sfatului, il luogo d’incontro delle fiere e del mercato di Brasov, nel medioevo con i commercianti di tutta Europa, oggi con famiglie, ragazzi, turisti e anziani. Leggende narrano che è la Piazza del Pifferaio Magico ma anche la Piazza delle gogne dove venivano processate e impiccate le streghe.
A cena andiamo nel famoso ristorante Sergiana e ci innamoriamo definitivamente della città di Brasov, il posto è super, cosi come la cena, la qualità e il prezzo, prendiamo di tutto cacciaggione, zuppe, ciorba con la smantana ma sopratutto la Mamalinga cu Branzu, il Bulz e anche il viso rumeno.
Usciamo dal locale che è quasi mezzanotte e anche se è tardi e un po’ freddo prima di andare a dormire ci facciamo un bel giro per la città che sembra uscita da un racconto di qualche fiaba e i suoi pub che la sera si riempono maggiormente di ragazzi rumeni che fanno qui l’università.