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Mescalina Backpacker

La Digue racconto del viaggio

Giorno 2°

Dopo15 minuti di aliscafo da Praslin arriviamo a La Digue.

Tutti scendono tranquilli, sul piccolo porto di La Passe ci sono solo una decina di ragazzi che lavorano con le agenzie, resort o guesthouse dell’isola che gia aspettano i loro clienti.

Tutti sanno dove andranno.

Noi no.

Di guesthouse ce ne sono molte, la maggior parte hanno prezzi molto alti per noi ma non abbiamo fretta, è vero, abbiamo quella prenotata dall’ufficio visti dell’aeroporto ma anche 100€ a notte sono troppe.

Andiamo sulla strada principale e ci addentriamo per la via da parte alla polizia che costeggia i vigili del fuoco e per caso troviamo Vanilla GuestHouse – Chez Bibi.

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Il posto ci piace subito, spartano ma pulito e tranquillo, contrattiamo un po’ il prezzo fino ad arrivare a 40€ a notte per due compresa la colazione, posiamo gli zaini, ci infiliamo il costume, le infradito sono gia messe e via, direzione mare.

Dopo quasi un giorno di viaggio, il matrimonio (non il nostro) e le ultime settimane di stress abbiamo voglia solo di una cosa: riposarci.

La Digue, come avrete gia letto nei post precedenti è piccola, il solo mezzo di trasporto che si può utilizzare è la bici a 8€ al giorno ma oggi abbiamo voglia di camminare.

Dopo aver pranzato con 3€ a testa a uno dei Takeway – Gala Takeway – nel villaggio di La Passe, raggiungiamo a piedi Grand Anse che dista 3km dal villaggio.

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La strada è tutta cementata e pianeggiante, silenziosa e sicura, è una bella giornata di sole e noi siamo in un piccolo pezzo di paradiso.

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Grand Anse è la spiaggia più lunga e la 2° più frequentata di La Digue con un mare ideale per nuotare. Il fatto che non sia protetta dalla barriera corallina e vi siano spesso onde e correnti forti ne fanno uno dei posti più selvaggi di La Digue. Ci si arriva tranquillamente anche in bici, c’è un chiosco sulla spiaggia e un ristorante molto buono al parcheggio delle bici.

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Grand Anse

A sinistra ci sono dei massi di granito molto alti dalla cui cima si ha una vista interessante e dall’altra parte si trova Petit Anse, anche questa non protetta dalla barriera corallina con onde e correnti che ne fanno una piccola oasi di relax con pochissimi turisti.

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Petit Anse

Rimaniamo tutto il pomeriggio riposandoci sulla spiaggia, ogni tanto facciamo un bagnato nel mare mosso da una leggera brezza con piccole onde bianche sollevate dal vento incessante.

Un impatto distante anni luce da come mi immaginavo le spiagge e il mare delle Seychelles ma non mi dispiace proprio… anzi.

Torniamo a piedi che è notte, ci facciamo una doccia, andiamo a cena al Tarosa Restaurant vicino al porto e alle 22 tutti a dormire, per fortuna non ci sono discoteche ne pub o locali notturni, l’unica cosa che si può fare a La Digue è guardare le stelle.

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SEYCHELLES 8° La Digue racconto - Mattina del 2° giorno - G°3