Intervista a Dimitri Lalli – La montagna tra arrampicata e alpinismo
INTERVISTA DIMITRI LALLI
Prima puntata di Mescalinabackpacker su RadioCalibro, la puntata PILOT.
E non potevamo iniziare con la persona che con i suoi racconti ha iniziato a far conoscere il nostro blog molti anni fa.
Con lui affronteremo un argomento molto delicato: LA MONTAGNA.
E’ con noi, un mio carissimo amico, DIMITRI LALLI.
Una puntata in cui Dimitri ci racconterà la montagna vista tra arrampicata e escursionismo, tra alpinismo e trekking.
LE DOMANDE FATTE A DIMITRI LALLI
1) Inutile che sia io a presentarti, ti cedo subito la parola….. Chi sei, che fai, raccontati.
2) Tu chi sei? Arrampicatore, alpinista, trekker, camminatore? Come ti definisci o come ti piacerebbe essere chiamato?
3) Chi è l’alpinista? Leggendo spesso di avventure, imprese ardite e molte tragedie, sorge il sospetto che sia apparentemente superficialmente fondamentalmente un disadattato. Qualcuno che, a differenza della maggioranza, cerca di sfuggire una vita normale.
4) Tu come ti sei avvicinato alla montagna e perché?
5) Sebbene tu non sia più giovanissimo, conservi un’ottima forma. Cosa fai per mantenerla? La tua preparazione / come quando ti prepari.
6) La tua alimentazione la mattina della scalata e mentre scali.
7) Senti la musica mentre scali o ti arrampichi?
8) I Libri che ti hanno ispirato e quelli che consigli.
9) Il tuo zainetto mentre ti arrampichi – cosa porti al rifugio – gli accessori che servono per scalare e quelli per arrampicare.
10) Cosa non deve mai mancare nello zaino?
11) Cosa ti spinge ad arrampicarti?
12) Sei scaramantico?
13) Cosa fai il giorno prima? Il pre?
14) Raccontaci la giornata tipo di una scalata Cervino – Monte Bianco
15) Dopo che fai? Il post?
16) Hai paura quando scali – è il giorno prima – Hai mai avuto paura
17) Ti sei mai gelato?
18) Secondo Cesare Maestri, l’alpinista bravo è quello che torna a casa. Hai mai rischiato seriamente di morire in montagna?
19) Quali montagne hai scalato, quale scalerai e quale è il tuo sogno.
20) Qualche tuo anedotto
21) Qual è l’alpinista, contemporaneo o del passato, che ammiri di più in assoluto: Messner o Bonatti o Moro e perché?
22) Qualche aneddoto dei tuoi eroi.
23) Ritorniamo alle domande tecniche, Spiegaci differenza alpinismo o arrampicata.
24) E invece che significa stile alpino o stile himalaiano?
25) Hai visto il film Everest? Cosa pensi? Sei con la filosofia commerciale o con quella di Messner e Anatolij Bukreev che sostengono che devi andare su solo con le tue forze?
26) Ritorniamo sulla frase iniziale, Messner dice che ci vuole coraggio ad avere paura sei d’accordo?
27) Cosa insegna la montagna? A te cosa ha insegnato?
28) Perché si scala? Per quale motivo si diventa alpinisti? È un gioco? Un tornare bambini? Una sfida con se stessi o con gli altri? Tu come hai cominciato e perché? Cosa ti ha spinto ad andare in montagna tu (noi) ragazzo di fiume e pianura, di calcio e nuoto?
29) Purtroppo hai iniziato tardi, rimpianti?
30) Costi per scalare. Quanto costa scalare in Italia? Permessi, guide, rifugi, cibo, birra.
31) Quanto tempo di fermi in vetta, più importate la salita, l’arrivo o la discesa? Più impegnativo?
32) Ti fa paura la vecchiaia? E’ qualcosa che accetti o cerchi di combattere?
33) Quando ho detto a un amico che ti avrei intervistato mi ha detto di farti questa domanda. Quali sono i consigli di tuo padre famoso veggente quando gli dici che vai in montagna?
34) Un ultima domanda Cosa sceglieresti Amore o un 8000?
LA FRASE INIZIALE DI DIMITRI LALLI
Spesso mi viene chiesto se ho mai avuto paura. Credo vogliano sapere quanto abbia inciso nelle mie imprese. Allora penso che la paura non sia che l’altra metà del coraggio. Bisogna accettarla. Bisogna lasciarla fluire molti mesi prima, quando ci si prepara a gestirla. Quello che “resta” è il rischio: quel “resto” cos’è se non paura? E potrei anche aggiungere che più hai esperienza più hai timore, perché più forte ti brucerebbe il fallimento. Eppure, quando la morte è una possibilità, l’impresa non si misura con il parametro del successo, ma dal valore che ci si è messo. In fondo andiamo sempre dove si può morire, per non morire. E d’altra parte in ogni impresa sono un po’ morto e sono anche rinato. Ecco perché bisogna avere paura. Messner
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