ETIOPIA Libri – Consigli di lettura prima di partire
Sull’Etiopia il viaggiatore potrà trovare numerosi libri e saggi storici riguardanti la tragica esperienza coloniale italiana nel Corno d’Africa.
Ne ho selezionato uno dal taglio alquanto originale.
Nel post troverete anche l’onnipresente guida Lonely Planet, alcuni romanzi di scrittori etiopi pubblicati in Italia da Neri Pozza, diari di viaggio di scrittori piu’ o meno noti e un interessante catalogo fotografico.
Etiopia Libri – Guide di viaggio
Non potevamo non partire da: Etiopia, Gibuti e Somaliland, EDT Lonely Planet.
Etiopia Libri – Romanzi e saggi
DEL BOCA Angelo, La guerra di Etiopia. L’ultima impresa del colonialismo. ed. Longanesi.
Angelo del Boca è stato il primo storico a dare una lettura molto critica del colonialismo italiano, del quale ha denunciato i crimini (uso massiccio di armi chimiche, creazione di veri e propri campi di concentramento, deportazioni e uccisioni di massa). In questo volume ricostruisce in modo dettagliato le varie fasi della campagna d’Etiopia, che fu il preludio alla pomposa proclamazione dell’impero. Ma quel conclamato trionfo, che segnò il culmine del favore popolare verso Mussolini, segnò anche l’inizio di una guerra di resistenza locale che tenne impegnate le truppe italiane fino al 1941, anno in cui gli inglesi attaccarono la colonia e misero fine al sogno imperiale fascista.
BARILI Gianni, Omo-omo. Viaggio in etiopia tra la gente dell’omo river. FBE. (Fotografico)
Le immagini di questo libro accompagnano il lettore nella Valle dell’Omo, la regione dell’Etiopia considerata un melting-pot di etnie, dove si parlano un’ottantina di lingue e oltre cento dialetti. L’arte fotografica di Gianni Barili (in arte Giba) trasporta dentro l’anima orgogliosa di uomini e donne forti che, come divinità pagane dai corpi nudi e statuari, ostentano cicatrici e monili ornamentali come trofei di guerra e regala momenti di grande emozione.
MALAPARTE Curzio, Viaggio in Etiopia e altri scritti africani, ed. Vallecchi.
Tra il gennaio e l’aprile del 1939 Curzio Malaparte attraversò l’Etiopia per conto del “Corriere della Sera”. Sbarcato a Massaua, visitò l’Eritrea e puntò verso Addis Abeba, attraversando il territorio Amara e il Goggiam. Nel corso del lungo viaggio (circa 6.000 chilometri percorsi in parte a dorso di mulo) ebbe anche modo di partecipare alle operazioni militari contro la resistenza anti-italiana. Nei progetti dello scrittore il viaggio avrebbe dovuto documentare la creazione di un “impero bianco” in un “paese nero”, gli straordinari effetti, cioè, dell’imperialismo fascista in Etiopia. In realtà il piano di lavoro ipotizzato fu ben presto abbandonato e l’attenzione del giornalista-scrittore, superate “le frontiere della tradizione bianca”, fu catturata dalla scoperta di un’Africa inattesa e inedita e dalle vicende militari di cui fu testimone e protagonista.
MURPHY Dervla, In Etiopia con un mulo, EDT.
Insieme al suo mulo Jock, Devla Murphy intraprende un pericoloso trekking nelle regioni più remote ed ostili dell’Etiopia. Parte alla ricerca della bellezza, del pericolo, della solitudine e del mistero, ma nei territori impervi del paese si trova ad affrontare la stanchezza, la malattia e il disordine. Grazie allo stretto contatto con la gente del posto e alla crescente familiarità con il loro stile di vita, l’autrice riesce a penetrare in profondità nella mentalità degli etiopi, regalandoci quadri di splendori naturalistici e spaccati di vita etiope.
MENGISTE Maaza, Lo sguardo del leone, Neri Pozza.
In un giorno del 1974, la vita di Hailu e di milioni di etiopi muta di colpo. Dal cielo di Addis Abeba, gli elicotteri dell’esercito imperiale lasciano cadere migliaia di volantini. I fogli annunciano alla popolazione l’impensabile: la ribellione dell’arma a una “monarchia vetusta e decadente”. Nei mesi seguenti l’imperatore Hailè Selassiè, subito dopo aver firmato l’ordinanza di scioglimento del governo e del consiglio della corona, viene arrestato e trasportato in una modesta casa sulla collina che sovrasta la capitale. Nella notte fra il 26 e il 27 agosto del 1975, viene soffocato con un cuscino e sepolto sotto il pavimento di una latrina, di fronte alla finestra dell’ufficio del nuovo tiranno, Menghistu.
NASIBU’ Martha, Memorie di una principessa etiope, Neri Pozza.
Agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso il Ghebì, il palazzo del nobile Nasibù Zamanuel, svetta sontuoso nel centro di Addis Abeba. Nella vita del degiac, tutto sembra tingersi di prodigioso e fiabesco. Un giorno di ottobre del 1935, tuttavia, la bella fiaba termina bruscamente. Per ordine di Benito Mussolini, le forze armate italiane invadono l’Etiopia da nord al sud, senza alcuna dichiarazione di guerra. Il degiac Nasibù combatte valorosamente per difendere la sua terra, ma le forze sono però troppo impari. A più di sessant’anni dagli avvenimenti, Martha Nasibù, figlia del degiac Nasibù, racconta l’incredibile vicenda della sua famiglia esiliata in Italia sul finire del 1936. E tenuta al confino sino all’agosto del 1944.
LATRONICO Vincenzo, Narciso nelle colonie, Quodlibet.
Nei primi mesi del 2012 Latronico e Linke arrivano a Gibuti con l’idea di raggiungere Addis Abeba utilizzando la ferrovia che costruirono gli ingegneri italiani. Come accade nelle migliori avventure di viaggio, una volta scoperto di non poter utilizzare la ferrovia. I due troveranno altre cose. La casa di Rimbaud ad Harar, imprese cinesi che costruiscono imponenti autostrade, una linea aerea privata in mano a una misteriosa signora che esporta il chad. L’oppiaceo diffuso nel Corno d’Africa. E poi c’è l’impatto con una popolazione sospesa tra il vitalissimo caos di Addis Abeba e il silenzio degli altipiani dove la natura sovrasta l’uomo. Ne viene fuori un diario di viaggio in cui scrittura e fotografia si completano, offrendo al lettore l’idea di un mondo lontano dal nostro.
KAPUSCINSKI Ryszard, Il Negus. Splendori e miserie di un autocrate, Feltrinelli.
Ras Tafari (1892-1975), ultimo imperatore d’Etiopia dal 1930 con il nome di Hailé Selassié I, viene deposto da un colpo di stato il 12 settembre 1974. Kapuscinski si reca ad Addis Abeba per capire cosa fosse davvero la monarchia assoluta del Negus, il Re dei Re, e perché sia caduta. Intervista gli uomini che stavano a Palazzo o avevano avuto il diritto di accedervi. Ne esce un ritratto insolito del Negus, educato a Cambridge ma deciso a conservare il rituale di bacio al piede e genuflessione. Un vecchio rabbioso, onnipotente e superbo, ma anche terrorizzato dall’idea delle congiure, che si circonda di ministri inetti, in una società gerarchica, primitiva e corrotta.
La rubrica è stata scritta da Stefania della Libreria Il Gorilla e L’Alligatore a Orte