MALAGA La Feria racconto – Parte uno
LA FERIA RACCONTO
PARTE 1
La partenza per Malaga è fissata per una mattina soleggiata di fine agosto.
Raggiungiamo Fiumicino in macchina e lasciamo le vetture nei parcheggi a pagamento. Check-in, imbarco e via.
Il volo, di circa 2 ore e mezza, si preannuncia tranquillo; d’altronde quasi tutti i componenti del gruppo sono avvezzi ai viaggi in aereo, quindi non c’è pericolo di crisi di panico.
Però il pilota “Trivellone” (per chi non lo conosce, si veda il film Merry Christmas con Christian De Sica) ed il vento forte ci mettono lo zampino e l’atterraggio in terra spagnola non è proprio leggero…
Arrivati a Malaga, ci vuole mezz’ora per ricomporsi e capire come raggiungere l’alloggio; purtroppo da queste parti non padroneggiano granché l’inglese, per cui dobbiamo arrangiarci in spagnolo o a gesti. Nel frattempo si è fatta ora di pranzo, ma non è un problema: ben presto capiremo che gli orari in questa vacanza sono un semplice optional.
Il viaggio in taxi verso gli appartamenti ci permette di cominciare a scoprire la città, in cui nessuno di noi è mai stato prima.
Wikipedia dice che è la capitale economica del sud della Spagna, ma insomma… le pareti degli edifici sono spesso scrostate e fatiscenti, e in seguito scopriremo che in pieno centro ci sono addirittura delle case abbandonate da anni.
Le strade, invece, sono ben tenute, sicuramente meglio di quelle di Roma, anche se sui marciapiedi non mancano gli evidenti “ricordini” lasciati dai cani (che poi, saranno solo cani?); a girarci dentro, sia per le architetture che per la presenza ovunque di piccoli bazar, ricordano molto una città del Nord Africa.
Si entra negli appartamenti, molto accoglienti e situati vicino alla centralissima Plaza de la Merced; giusto il tempo di posare le valigie, poi subito fuori a cercare un posto dove mangiare: inizia la prima di una clamorosa serie di camminate, che neanche i pellegrini della Via Francigena oserebbero tanto.
Ci sediamo a tavola alle 15 passate, affamati come lupi, in una specie di ristorante in cui ci auto-convinciamo di ordinare tonnellate di paella.
Invece va a finire che è più quello che si beve che quello che si mangia, così, a fine “pasto”, scatta l’idea malsana: facciamo un giretto per la festa, giusto per capire di cosa si tratta.
A quel punto scopriamo sulla nostra pelle che la Feria di Malaga ha due anime, assolutamente complementari tra loro: durante il giorno la vita è tutta nel centro cittadino, con la Feria de Dia, dove migliaia e migliaia di persone affollano piazze, vicoli e locali di ogni tipo; di notte ci si sposta in una zona artigianale per la Feria de Noche, con decine di padiglioni a fare da ristoranti e discoteche.
Il problema è che non c’è pausa: la festa dura ininterrottamente per tutte le 24 ore e ti trascina inevitabilmente nel suo delirio.
….to be continue…..
Articolo scritto da Alessandro Castellani