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La mattina ci svegliamo alle 4.15 e a piedi ci incamminiamo la stazione dei bus che dista una mezz’ora.

Oggi dobbiamo fare il viaggio della speranza Gondar – Lalibela.

Per ora abbiamo però solo il biglietto, comprato ieri, fino a Gashena.

Poi da li, ci dicono, dobbiamo arrangiarci.

La stazione è ancora chiusa ma già stracolma di persone fuori il cancello, in attesa di entrare.

Noi, non so come, riusciamo ad entrare subito e saliamo su un Iveco anni 40.

Arrivati a Gashena alle 12.30, ci fanno scendere ad un bivio.

Fino ad adesso il viaggio è stato molto tranquillo ma inizia il viaggio della speranza.

La gente del posto ci indica una strada sterrata dicendoci che è la via per Lalibela e dove possiamo incontrare dei bus diretti lì.

Iniziamo a camminare confusi per le scarsi indicazioni ottenute.

Non si era capito se c’era una specie di stazione dei bus, minibus o se si doveva fare l’autostop.

La zona non era affatto tranquilla e mentre stavamo camminando per allontanarci ci si avvicinano dei ragazzi dicendo che dovevamo tornare alla strada principale dove c’erano dei minibus.

In quel momento passa un tir a due rimorchi e lo fermiamo subito.

Gli diciamo se ci può portare a Lalibela e saliamo.

Quando stavamo per ripartire, ci accorgiamo che eravamo circondati dai ragazzi di prima, che hanno iniziato ad aprire le porte e a prendere a calci e cazzotti il camion perchè non volevano che andassimo con il tir senza sborsare 1000 birr.

Venti e dico venti minuti di caos completo.

Bus fermo, quei ragazzi (chavevano facce da delinquenti di prima categoria) che continuavano ad aizzare un casino allucinante, il guidatore che stava zitto e il co-guidatore che ci diceva di scendere.

Spazientito, inizio a strillare in italiano, m’incazzo come una bestia tiro fuori 10 banconote da 10 birr le lancio in aria.

Chiudo le porte e strillo al guidatore: “Come on!! Si parte direzione Lalibela!!!

 Da Gondar a Lalibela passando per Gashena in bus - Viaggio della speranza

Da Gondar a Lalibela passando per Gashena in bus – Viaggio della speranza

Da Gashena a Lalibela sono 64 km di sterrato, cinque ore ad una velocità media di 10 km con punti minimi a 5 e massimi a 30.

Qui iniziamo a capire la particolarità di questi posti.

Non fai mai più di qualche chilometro senza incontrare qualche persona.

Un popolo che cammina.

Preoccupati dall’eccessivo uso di chat dell’autista, con un mal di sedere di quelli storici, buttati nello scompartimento-letto dell’autista, finalmente si incomincia a intravedere Lalibela.

Arriviamo verso le 17.30.

Dopo una piccola ricerca troviamo un alberghetto alquanto angusto: il BlueLal.

Si cena al ristorante “Unique” e subito a dormire.

Lalibela per la notte non offre nulla di che!

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