MADAGASCAR 12° Direzione Ifaty Beach
Direzione Ifaty Beach
Dopo un oretta che abbiamo lasciato Ranohira passiamo attraverso la città di Ilakaka, in dieci chilometri veniamo fermati dieci volte da poliziotti o pseudo forze speciali di controllo che immancabilmente ti chiedono anche dei soldi per proseguire.
Ilakaka è la città dei Zaffiri e delle pietre preziose, una città senza nessun padrone e senza nessun controllo, dove Thailandesi, Svizzeri, Americani, Cinesi e Francesi fanno affari d’oro a discapito dei Malgasci.
La città è piena di negozi che comprano queste gemme che si trovano un pò ovunque nei dintorni della città e Remi ci dice che è impossibile fermarsi, troppo pericoloso ed è meglio di andare via di corsa.
Da qui in poi ci sono solo rettilinei infiniti e i campi da pascolo per gli zebù scompaiono piano piano, come gli ultimi alberi per far posto a ettari ed ettari di campi incoltivati, aridi e desertici.
Alle due del pomeriggio arriviamo a Toliara, giusto per il pranzo, una delle città più grandi e importanti del Madagascar, che si trova sul mare.
La prima grande città che incontriamo da quando abbiamo lasciato Tana.
É la classica città di porto: sole, caldo, casino, traffico e delinquenza.
Ci mettiamo un ora per attraversarla, ma alla fine riusciamo a prendere la strada nazionale che da Toliara costeggia la costa ovest: a parte che è tutta sterrata di sabbia e roccia ma il bello è che la buca più piccola è alta mezzo metro.
Ma dopo aver dato un centinaio di capocciate al finestrino e al tettino arriviamo a Ifaty.
Ifaty è un piccolo villaggio di pescatori con case tutte di legno con soffitti in paia con una decina di alberghi sulla spiaggia e una scuola a cui abbiamo regalato due zaini di vestiti.
Non mi aspettavo niente di che, invece arriviamo in un hotel, chez Cecile in cui rimaniamo cinque notti.