IRAN 9° Isfahan cosa abbiamo fatto day 2
ISFAHAN day2
La temperatura a Isfahan di notte scende fino a meno cinque gradi, ma noi dormiamo con le finestre mezze aperte e in pantaloncini corti…..termosifoni a palla, stanza caldissima, tutto il giorno e tutta la notte….si vede proprio che di gas e petrolio ce l’hanno un infinità.
Questa particolarità la troviamo ovunque, in qualsiasi posto, casa, albergo e ristorante…termosifoni e gas sempre accesi.
La mattina decidiamo che il pomeriggio prenderemo un bus per Shiraz, andiamo così alla Hole dell’albergo e facciamo il biglietto.
Il bus partirà alle 1400, prima classe, sei ore, alla modica cifra di 6€ in due.
Avevamo molti dubbi sull’abbigliamento da portare e mettere, ma a parte le donne, tutte con il foulard, non vediamo grosse differenze tra una passeggiata in una qualsiasi città Europea e una città, definita conservatrice, in un paese che ci avevano detto erano presenti guerre, rivoluzionari, estremisti islamici pronti a farsi saltare in aria.
Scarpe da ginnastica, jeans, felpe, cellulari, vestiti più o meno commerciali, di qualsiasi colore e forma.
Lasciamo i bagagli nell’hotel, facciamo un breve giro nel bazar di Isfahan e a piedi andiamo alla:
– MASJED-E JAMEH,
La più importante moschea dell’Iran e della Persia sotto il profilo architettonico.
Costruita 800 anni fa da resti di un sito Zoroastriano. 470 volte che formano unici e grandi alveoli, 2 minareti blu turchesi, 4 Iwan spettacolari, il tutto costruito sotto l’impero Selgiuchide, ne fanno un capolavoro a livello mondiale.
C’è il sole, è freddino, anche qui siamo solo noi….rimaniamo più di un ora seduti nell’immenso spazio aperto in mezzo, ad ammirare stupefatti questa bellezza millenaria, rimasta pressoché intatta fino ai giorni d’oggi.
Poesia, equilibrio, colori e misticità si unisco in simbiosi alla perfezione.
Quasi ci addormentiamo, appoggiati in angoletto, con il sole che inizia a scaldarci, quasi ipnotizzati.
Usciamo, ci imbuchiamo nel bazar, ad un certo punto sentiamo strilli e grida…ecco la guerra….invece giriamo l’angolo e vediamo un campo da calcio….rimaniamo qualche minuto a osservare e poi, purtroppo, più forte di noi, quando ci arriva il pallone, al volo lo stoppa, due palleggi di tacco e dopo 30 secondi stavo a giocare con loro….purtroppo Alessio non può correre e si è perso una grossa partita….
Ecco, uno di quei momenti, che possono durare in eterno, tu Italiano in Iran a giocare a pallone….TUTTA LA VITA….
Dopo una mezz’ora ci salutiamo come vecchi amici, ritorniamo al bazar, ripassiamo per piazze che diventano secondo dopo secondo sempre più belle e per caso riusciamo vicino al nostro hotel.
Prendiamo i bagagli, mangiamo il famoso Beryani, il cibo tradizionale di Esfahan, e ci facciamo portare con il taxi (1€) alla stazione dei bus, che dista una ventina di minuti.
La stazione dei bus di Isfahan è un gioellino, pulita, efficente, Wifi gratis, quasi nessuno parla inglese ma si prendono cura di noi come due bambini.
Nell’attesa si avvicina l’unica ragazza che parla in Inglese della compagnia in cui abbiamo fatto i biglietti e iniziamo a parlare.
Ci dice, cosa molto importante, che molti turisti lasciano Esfahan come ultima meta nella loro vacanza, perché da qui partono ogni ora degli autobus direttamente per l’aeroporto di Teheran, non ripassando per la capitale, poco gradita a quasi tutti, ecco giusto a quasi tutti, noi a Teheran ci dobbiamo tornare per forza, dobbiamo per forza comprare un Tappeto Persiano originale e il famoso bazar della capitale è il posto giusto per fare affari e contrattazioni.
Arriva il bus, salutiamo la ragazza e saliamo…..direzione Shiraz.