IRAN 6° Kashan, ospiti di studenti Iraniani
Kashan, ospiti di studenti Iraniani
Kashan è una cittadina dell’Iran famosa non solo perché è di passaggio tra Teheran, Isfahan e Yadz, ma anche e soprattutto perché è una città ricca di moschee, madras, case tradizionali e dove, a un paio di ore dalla frenetica capitale, puoi osservare e vivere la vita tranquilla e autentica dell’Iran.
E dove facilmente puoi incontrare qualcuno per strada che ti invita a pranzo, o a cena o a dormire o a trascorrere la giornata insieme.
Peccato che non la vedremo mai questa città.
I nostri nuovi amici sono Moseh e Hadin.
Arrivati davanti all’edificio, scopriamo che è un dormitorio universitario.
Per entrare ci sono i cancelli girevoli super tecnologici con lettura delle impronte digitali.
Entriamo nel palazzo con un po’ di problemi per via della mancata ricarica mensile (scopriremo che è di 20$ al mese) da parte dei genitori di uno dei nostri amici.
Se fuori l’edificio è incompleto dentro è meglio non descriverlo troppo. Ferri di cemento armato scoperti, intonaco che cade a pezzi, scale allo stato grezzo.
Saliti fino all’ultimo piano arriviamo alle stanze, dal corridoio si sente musica iraniana provenire da una stanza.
Arriviamo alla nostra porta. Ci togliamo le scarpe ed entriamo, un grosso tappeto persiano è tutto l’arredo che c’è.
Il resto è composto da due letti, un armadietto, tv con antenna, stereo e qualche poster.
La musica gli piace da morire, quindi attaccato il telefono parte subito a tutto volume!!!
Tutto gira intorno al tappeto. Saremo tutto il giorno tutt’uno con quel tappeto.
Ci fanno accomodare,sul tappeto e subito ci invitano a fumare.
Dopo un po’ faremo conoscenza con Adì, che sarà l’altro coinquilino della stanza, cioè Moseh e Adì vivono lì mentre Hosein ha un’altra stanza.
Adì è alla moda, vestiti attillati e quasi ci snobba i nostri vestiti comodi.
A quel punto ci invitano a metterci il pigiama o vestiti comodi, per loro quando si entra in casa ci si deve cambiare.
Per pranzo ci fanno mangiare un risotto preparato dai genitori. La particolarità era il melograno seccato e fritto. Gli dava un gusto particolarissimo.
Sempre sul tappeto tutto il pomeriggio si fumeranno decine e decine di sigarette e si beverà tanto buonissimo te.
Quanto cavolo si fuma, l’aria oramai viziatissima.
La stanza è un via vai di persone. Tutti ci vogliono conoscere, siamo dei trofei per loro.
Ma non sanno quanto ci può far piacere essere li con loro.
Si fuma, si sente la musica, si parla di donne, di amore, di pallone, di lavoro, di politica, si scherza e si ride come se ci conoscessimo da anni.
Facciamo, come piace a me, uno scambio culturale di cose, Alessio gli dà la catenina che aveva da dieci anni e che era un regalo del fratello.
E io gli do una delle due magliette che avevo portato della Sundek e un braccialetto che tenevo sempre con me negli ultimi cinque anni, regalatomi da una ragazza in Nicaragua. Non potete capire quanto ho sofferto per questo scambio ma Moseh ha preferito un braccialetto a una felpa della Timberland nuova…..mahhh…
Verso sera si va a visitare il parco di Kashan.
Usciamo noi coperti dalla testa ai piedi per via del freddo invece i nostri amici escono come se fosse primavera. Moseh si guadagna il nome di Mr Gelo. Così coraggioso da uscire senza scarpe e con le ciabatte. A terra c’è la neve.
Rientrati vogliono cucinare in nostro onore gli spaghetti: volete sapere come era la cucina??? Meglio di no.
Gli spieghiamo come si fanno all’italiana e cosi li mangiamo sul tappeto insieme ad altri amici.
Questi ragazzi, questa gente non è molto diversa da noi come ci vogliono far pensare, ragazzi che pensano al futuro, si svagano parlando del più e del meno immaginano come sarà la loro vita finita l’università, pensano all’amore: person, ragazzi bellissimi e gentilissimi.
La sera c’è un telefilm che a loro piace molto e tutti si mettono a vederlo, poi verso le undici cambiano canale, c’e’ il calcio, il riassunto di tutti i campionati Europei.
Seria A, Premier, Liga, Bundesliga, per un ora non si fiata, conoscono i giocatori meglio di noi, tutte le squadre, pure il Sassuolo.
E così dopo altre sigarette si va dormire.
Il letto è una tavola di legno con una specie di piumino che fa da materasso.
Ci lasciano i loro letti e loro si mettono a dormire sul tappeto.
Welkome to Kashan, Welcome to Iran.