Ci svegliamo pronti per nuove avventure, senza aver in mente niente in particolare

Siamo a Bahir Dar in Etiopia, sulle sponde del Lago Tana.

Mentre facciamo colazione nel ristorante dell’albergo arriva una comitiva di una cinquantina di ragazzi Etiopi, provenienti dall’università di Axsum.

Dopo aver scambiato qualche saluto e due parole, visto che siamo gli unici turisti,  ci invitano con loro a fare un escursione ai monasteri e alle chiese rupestri del Lago Tana.

Oltretutto gratis.

Quello che volevamo e che speravamo anche perché da soli ci sarebbe costata una decina di euro a testa.

Saliamo su tre motoscafi diversi, con questi ragazzi tutti vestiti con abiti occidentali, iphone, ipod e reflex.

Diversi anni luce dal 99% dei ragazzi Etiopi che abbiamo fin qui incontrato nel nostro viaggio.

Dopo un paio di ore, cantando insieme a loro canzoni africane, arriviamo alla prima isoletta in cui si trova il monastero di Debre Maryam.

Iniziamo subito un’accesa discussione perché all’ingresso ci vogliono far pagare 2€ a testa.

Quando gli altri ragazzi ne pagano solo dieci volte di meno.

Dopo averli insultati di razzismo a me lasciano entrare solo nel primo vestibolo mentre ad Alessio, che se l’era presa sul personale, quasi lo cacciano via dall’isola.

Episodio che succede anche con il monastero di Kebran Gabriel, sempre sul Lago Tana.

Questa volta gli diamo 1€ in due.

Ma una volta arrivati al monastero, era chiuso.

Alla fine, dopo aver insistito, ci fanno la “cortesia” di aprire una sola stanza.

Una stanza dove sono custoditi vecchi manufatti con antiche e preziose pergamene.

 

Tornati a Bahir ci facciamo una bella passeggiata sul lungo Lago Tana e troviamo un posto eccezionale.

Il migliore in cui siamo andati, il ristorante Zago (leggete la descrizione sui ristoranti).

Ci mangiamo mezzo capretto in due, beviamo birra a non finire, oltretutto in uno splendido giardino con musica in sottofondo e un centinaio di ragazzi e ragazze del posto.

Verso mezzanotte ce ne andiamo a dormire. Zanzare vs Enrico: 2-0