BIRMANIA 13° Lake Inle in bici – day3
LAKE INLE IN BICI day3
Ci svegliamo e magicamente c’è il sole, il cielo è pulito e all’orizzonte non si vedono nuvole.
Abbiamo tante possibilità, tra cui quella di prendere una guida con una macchina in una delle agenzie del villaggio e farci portare per risaie e monasteri senza faticare, standocene comodamente seduti sul sedile. Ma non se ne parla proprio.
Riesco a rimediare per 1$ due biciclette e con una mappa fatta a penna dalla proprietaria della guesthouse iniziamo il nostro tour autogestito per il Lago Inle – Lake Inle
Certamente la gita in barca è il modo più popolare e famoso per esplorare il Lake Inle, ma anche la bici ha un suo fascino molto particolare.
Iniziamo a pedalare su strade sterrate tra risaie con contadini e ragazze che raccolgono allegramente il riso, con bufali che camminano nel fango e papere che nuotano indisturbate nei canali.
Non ci sono auto, solo qualche camion strapieno di gente, qualche moto e tantissime bici, cosi è meraviglioso e rilassante pedalare tranquillamente per questi posti.
Dopo esserci fermati molto volte a parlare con i contadini che raccolgono e macinano il riso, ce ne andiamo al villaggio di Khaung Daing, a vedere come fanno il Tofu in una fattoria consigliata dalla signora della guesthouse dove troviamo tre signore, belle paciose, sedute davanti a dei pentoloni a girare lentamente il tofu ancora liquido.
Appena abbiamo chiesto se potevamo fare due foto e guardarle, ci hanno fatto entrare e accomodare, spiegandoci minuziosamente tutto il processo di produzione, peccato che ci è stato spiegato in birmano e tranne fare cenni con la testa e sorridere non abbiamo capito nulla.
Abbiamo capito tutto, però, quando ci hanno invitato a mangiare con loro.
Strapieni di tofu, volevamo andare alle piscine Hot Spring che si trovano lì vicine.
Il complesso è una spa internazionale, molto curata, pulita e occidentale e appena ci hanno detto che volevano 15$ per entrare, gli abbiamo riso in faccia e siamo andati via.
Purtroppo lì vicino s’iniziano a vedere i primi segnali capitalistici che in breve cambieranno tutti i delicati ecosistemi di questa valle, poiché stanno costruendo dei resort extra lusso a bungalow che porteranno soldi, turisti, corruzione e inquinamento.
Lasciamo le bici davanti all’entrata e andiamo a piedi al monastero che sta davanti alla piscina, solo che per arrivarci si deve fare una scalata niente male.
Per fortuna, dalla cima si può assistere a un panorama di tutta la valle che ci ripaga di tutta la fatica.
Rimaniamo assorti nei nostri pensieri un bel po’ in questo piccolo monastero dove siamo solo noi due.
Scendiamo, riprendiamo le bici e tornando al villaggio, ci fermiamo fino al tramonto a bordo dei canali ad ammirare ancora una volta questa gente che con eleganza e poesia raccoglie il riso.
Mi viene voglia anche a me di farlo, cosi vado la e provo a convincerli, solo che non ci capiamo e iniziamo a ridere tutti insieme.
Torniamo al villaggio che è notte, finiti e stanchi, se non per andare a farci una di quelle mangiate indimenticabili, romantiche e lume di candela.
Toglieteci tutto, fateci dormire per terra, fateci camminare ore e ore e pedalare chilometri e chilometri, ma non toglieteci mai la possibilità che quando è l’ora di pranzo o di cena di infilare le gambe sotto il tavolino.