NICARAGUA 7° Leon
LEON
La cosa che colpisce subito agli occhi di Leon sono i moltissimi murales, retaggio della rivoluzione Sandinista e i centinaia di ragazzi che giocano a pallone in ogni spazio.
Leon era l’antica capitale e mantiene ancora un fascino aristocratico, città opposta a Granada, una liberale, Leon, l’altra conservatrice, Granada.
E’ il centro nevralgico economico della nazione e la capitale intellettuale perche vi si trovano le più importanti e rinomate università.
All’ostello faccio la conoscenza con un signore, Tobias Berrios, che mi porta in giro per la città facendomi vedere il museo del FSNL (fronte sandinista liberazione nazionale).
Mi racconta la storia della rivoluzione Sandinista, di Sandino, mi fa vedere le foto dei suoi amici tutti morti dicendomi una frase “c’era un tempo in cui i sogni facevano vivere il più tremendo dei presenti per sperare in un futuro migliore “.
Lui vive con qualche dollaro il giorno, arrangiandosi con qualche lavoretto saltuario.
M’invita ad andare a mangiare a casa sua, con sua moglie e i nipoti ….sono queste le emozioni e il motivo principale perche mi piace andare da solo in giro per questi posti, dove non c’e’ divertimento, non c’e’ turismo, ma c’e’ vita.
La città con le sue stradine strette, tetti rossi, edifici consumati dal tempo e il Parque Centrale dove c’e un’intesa vita sociale è molto rilassante e si visita come Granada facilmente a piedi, a parte la sera poiché non c’e’ illuminazione pubblica né stradale.
Gli abitanti sono molto credenti e con le sue 12 chiese coloniali e la Basilica de la Assuncion, che è la cattedrale più grande dell’America centrale, ne fanno anche una delle città più importanti sotto il punto di vista religioso.
Poi la sera mi arriva l’email di Alba che mi sconsiglia di andare in Honduras perché è da un po’ di giorni che è scoppiata la guerra civile, ma a me non importa, quindi mi da appuntamento a un bar a Tegucigalpa, dove lei con una sua amica Italiana staranno tra due giorni nel pomeriggio.
Cosi vado subito all’ufficio del Ticabus e senza pensarci troppo faccio il biglietto per Tegus.
Per capirci meglio