Marrakech – Cosa vedere e cosa fare nella città Rossa
Due mondi lontani anni luce.
- La Medina, la città vecchia, la parte Araba, molto estesa e trafficata, in una location esotica ed ancora abbastanza autentica
- La Villa Nouvelle, la città nuova, che a sua volta si divide in Gueliz, il guattire più importante e dove ci sono le attività lavorative e Hivernage
Piazza Jamaa el Fna
La Piazza degli Impiccati, una delle piazze più caratteristiche al mondo e la più frequentata dell’Africa. Luogo di ritrovo di incantatori di serpenti, venditori di cammelli, musicisti, prestigiatori, predicatori. Street art allo stato puro. La mattina e il pomeriggio c’è una specie di mercato all’aperto in cui si vende di tutto, qualche volta anche i cammelli.
Ma appena fa buio, tutti spariscono e come per magia in pochi minuti diventa il mercato Street Food più figo al mondo, dove si può mangiare qualsiasi cosa. L’halqa (teatro di strada) ha avuto inizio nel 1050 quando la piazza era il luogo delle esecuzioni pubbliche, il nome infatti significa “assemblea dei morti”. La cosa più affascinante della Piazza Jamaa el Fna è la sua trasformazione nell’arco delle 24 ore.
Intorno alla piazza si sviluppa sia tutta la Medina ma anche tutta la città.
A nord della Piazza c’è il Souk, il mercato.
Il Suq occupa centinaia d’intricate stradine. Il più affascinante, turistico e visitato del Marocco, dell’Africa e del Medio Oriente e da quello che ho visto di tutto il mondo Arabo. Nemmeno quelli di Damasco o Teheran ci si avvicinano minimamente. Il più grande mercato tradizionale Berbero al mondo, con 18 Suk diversi tutti insieme. Interamente coperto, in cui in ogni souk si vende una cosa diversa: tappeti, tessuti, pelli, farmacie, spezie, profumi, gioielli, frutta, verdure, carni, pesci, metalli, bigiotteria, cuoio.
I più importati sono: El Kbir (cuoio), Fagharina, (gioielli), Cherratine, (cuoio a mano), Zrabia, (tessuti a mano). La mecca della contrattazione. Se a Marrakech si tira sul prezzo persino nei negozi, potrete ben capire che, nel Suq, la culla del mercanteggiare, non dovrete pagare più di un terzo di ciò che inizialmente vi viene richiesto. La mattina è il momento migliore per visitarlo, dato che, al tramonto, si chiudono pian piano tutte le bancarelle.
Moschea Al-Kutu Biyya
Costruita nel 1195, uno degli esempi più belli dell’architettura Islamica. Chiamata anche la moschea dei Librai, ha un minareto alto 70 metri, con decorazioni, fregi e dipinti. E’ la Moschea più importante di Marrakech. Quando fu conclusa la sua costruzione nel 1158 era una delle maggiori del mondo islamico.
L’edificazione della moschea fu iniziata nel 1141. Si distingue per il suo alto minareto (che ricorda quello della Giralda) e per il suo colore dovuto alla pietra arenaria rosata, tipica della città.
Il suo nome, che significa “moschea dei librai”, si deve alle numerose bancarelle di libri che la circondano fin dai suoi primi anni. Come nel resto delle moschee della città, l’ingresso è vietato ai non musulmani:dovete accontentarvi di vederla dall’esterno.
I Giardini Menara
Sono le zone verdi più famose di Marrakech. Furono creati nel 1870, nel luogo dove si trovava l’antico stagno almohade sormontato da un affascinate edificio e da numerosi olivi, che si bagnano con le sue acque. L’edificio centrale, che presiede il lago, fu commissionato dal sultano Sidi Mohammed e si dice che, in passato, fu il luogo degli incontri amorosi dei sultani.
La Medina arriva fino alla Moschea di Ben Youssef, che ha da parte la Medressa dove nel XV° secolo si studiava e si imparava il Corano e alla Porta Bab Aguenan XII, la “porta” dell’ariete senza corna e senza voce, di color rosso arena e turchese
Madressa Ben Youssef
La Madrassa più importante di Marrakech. Una madrasa è una scuola musulmana, specializzata in discipline religiose. Costruita per accogliere gli studenti della moschea vicina, che porta lo stesso nome della scuola. Oltre ad essere la più importante, è anche la più grande del Marocco.
Commissionata dal sultano Abdallah al-Ghalib, la sua costruzione fu conclusa nel 1565. Ha 130 stanze, che potevano ospitare fino a 900 studenti. La cosa più interessante della visita è vedere il cortile interno, ma anche osservare l’aspetto austero delle stanze
Tombe Sadiane
Le Tombe Saadiane sono uno dei luoghi più visitati di Marrakech. Furono aperte al pubblico nel 1917, l’anno in cui furono scoperte. Queste tombe risalgono alla fine del XVI secolo e si trovano all’interno di un giardino chiuso a cui si accede per mezzo di un piccolo corridoio. In questo stesso giardino si possono vedere più di 100 tombe decorate con mosaici, dove sono stati sepolti i corpi dei servitori e dei guerrieri della dinastia Saadian.
Il Palazzo El Badi (Palais El Badii)
Una delle opere architettoniche più importanti di Marrakech. Fu costruito alla fine del XIX secolo con l’intenzione di creare il palazzo più impressionante di tutti i tempi. Per edificare il palazzo ci volle più di un decennio e la sua costruzione fu conclusa sotto la supervisione del sultano Abdelaziz Si Moussa. Alla fine del XIX secolo, passò nelle mani di Abu Bou Ahmed, uno schiavo di colore che riuscì ad ottenere il titolo di visir.
Questi fece raggiungere al palazzo il suo massimo splendore. Negli 8 ettari d’estensione del palazzo ci sono 150 stanze che si affacciano su differenti cortili e giardini. La parte più interessante del Palazzo El Bahía è l’harem delle 4 spose e delle 24 concubine di Abu Bou Ahmed. Una curiostà: il nome del palazzo significa “il bello” o “la bella”. Se si può criticare qualcosa di questo palazzo è che tutte le sue stanze sono vuote. Quando morì il visir, molte persone, incluse le sue spose, svaligiarono completamente tutte le stanze. Per fortuna, l’impressionante decorazione del tetto si può ancora vedere. Anche se molti non lo considerano spettacolare, in realtà il Palazzo El Bahia è uno degli edifici più belli che si possono visitare a Marrakech.
Qasba – Kasbah
La fortezza e la cittadella da dove partono le mura fortificate che girano tutto intorno alla Medina, sono lunghe 12 km, alte 8 metri e di color rosso. Ecco perché viene chiamata la città rossa. Si caratterizza per la presenza degli storici palazzi dei reali e per essere custode di alcuni dei monumenti più tipici della città rossa. Ben protetta da mura possenti e delimitata dal quartiere ebraico, il Mellah. Kasbah letteralmente significa rocca, fortezza e quindi può intendersi come l’edificio o più genericamente la zona in cui risiedevano i più alti dignitari di corte. Al centro di questo spazio si trovava il palazzo del sultano, ancora oggi visibile.
Mellah – Il quartiere Ebraico
Le strade strette di Mellah ospitavano un tempo il ghetto ebraico della città, come testimoniano monumenti quali la sinagoga di Lazama, sede di un cortile piastrellato e mostre sulla comunità ebraica, e il tranquillo cimitero di Miaara. Nelle vicinanze si trovano l’animato mercato locale, dove è possibile acquistare carne e prodotti agricoli, e il suk delle spezie di Bab Mellah.
La zona è ricca di caffè in stile europeo, ristoranti marocchini di lusso e bancarelle che vendono carne alla griglia e tajine. Il quartiere ebraico di Marrakech viene chiamato comunemente Mellah. Si trova all’interno della cerchia muraria, a breve distanza dal palazzo imperiale di El Badi, tra stretti vicoli odorosi di spezie. Sono pochi i turisti che consapevolmente visitano il quartiere ebraico di Marrakech.
COSA VEDERE FUORI LA MEDINA DI MARRAKECH
Giardini Majorelle
Se volete fare una passeggiata all’ombra di magnifiche piante provenienti da tutto il mondo non potete non fare una capatina ai Giardini Majorelle. Yves Saint Laurent e il suo compagno Pierre Bergè acquistarono questa villa blu elettrica e il suo guardino per preservare il progetto del proprietario originario, il pittore Jacques Mjorelle, di inizio 900. Qualsiasi ora andrà bene per visitarli. I bambini adoreranno questo posto. Vedere piante diverse, cactus giganti e tutto attorno il blue il giallo da sfondo.È un posto sicuramente magico sia per grandi che piccini. Inizialmente i giardini servirono soltanto al pittore come fonte d’ispirazione ma, nel 1947, furono aperti al pubblico.
Dal 1980, i Giardini Majorelle sono proprietà di Yves Saint Laurent. Se vi piace l’arte islamica, all’interno dei giardini potrete visitare un piccolo museo. I Giardini Majorelle sono degli spazi verdi abbastanza grandi, con tantissime piante differenti.
Le piante sono divise fra cactus, palme, bambù, piante da giardino e piante acquatiche. Anche se non sono famosi come i Giardini Menara, quelli di Majorelle sono, a nostro avviso, delle aree verdi molto più belle. Un altro vantaggio rispetto ai Giardini Menara è che, avendo degli alberi frondosi, c’è più ombra e si respira meglio, risultando un luogo molto più gradevole in una giornata afosa.
Il Palmeto di Marrakech
Ha più di 100.000 palme, che furono piantate dalla dinastia almoravide in un terreno di più di 13.000 ettari. Oggigiorno, il palmeto è una zona lussuosa ed è il centro di un grande piano urbanistico, che include residenze, hotel e campi da golf. Il palmeto conserva un’aria mistica e la loro presenza non è eccessivamente invasiva. Il palmeto continua ad essere una fonte di ricchezza per la città. Oltre a produrre datteri e legna, le palme creano un buon ecosistema per gli alberi da frutta e le piantagioni, che convivono in questa zona.
Gueliz
E’ la zona scelta dalla maggior parte degli stranieri che vivono a Marrakech. La parte nuova di Marrakech è rappresentata dalle grandi strade di Mohammed V e Mohammed VI. Nell’avenue Mohammed V vi sono le boutique più lussuose della città. Una buona zona per cenare. Se siete stanchi della cucina marocchina, a Gueliz troverete ristoranti occidentali.
Pur essendo una zona lussuosa, i prezzi sono comunque economici.