MEDIO ORIENTE 11° Racconto dei due giorni a Petra – G°10 e 11
PETRA
Oggi si va a Petra.
Mi sveglio alle 5, scendo in strada, prendo un taxi, vado alla stazione dei bus, ne prendo uno e dopo tre ore e 250km a mezzogiorno arrivo a Wadi Musa, la città “turistica” per visitare uno dei siti archeologici più affascinanti al mondo.
Vado all’Orient Gate Hotel, poso lo zaino e in cinque minuti arrivo all’ingresso, il biglietto costa circa 50€ e si può pagare solo in contanti.
Se fate parte di un escursione o tour organizzato di un solo giorno dall’Egitto o da Israele il prezzo raddoppia.
Se avete tempo, molto figo è farsi Petra by night, verso le 20, 1800 candele illuminano il Siq fino al Tesoro del Faraone.
Entro a Petra e ci rimango 2 giorni, quasi rapito da questa rara bellezza.
Petra, in greco significa Roccia, patrimonio dell’Unesco, uno dei siti archeologici più famosi, conosciuti, visitati, affascinanti ed enigmatici del mondo.
Definito bello di giorno e affascinante di notte, che ha conquistato al primo sguardo anche Lawrence d’Arabia.
Forse il motivo principale del mio viaggio in Medio Oriente, un punto sulla quella circonferenza, di cui più volte ho parlato in cui ci sono mostri sacri come Angkor Wat, Borobudur, Bagan, Sfinge, Piramidi, Lalibela, Machu Picchu e Tikal.
Un gioiello Nabateo, elencato come 1 delle 7 Meraviglie del Mondo Moderno, tappa obbligatoria di tutte le carovane che in quei anni andavano dall’Europa all’Asia.
Un esempio unico e raro di sincretismo religioso dove vi convivevano pacificamente Arabi, Greci, Egizi, Siriani e Romani.
La città dimenticata e ritrovata, una città persa nel deserto.
Molti pensano che sia un Mausoleo, altri un Tempio, la maggior parte pensano che si solo la facciata che si vede in televisione e sui documentari.
Petra è molto, moltissimo di più.
Una città che è stata per secoli viva, armoniosa, energica, una delle capitali più importanti strategicamente e commercialmente di tutto il Medio Oriente.