Volevo un regalo speciale per il mio ventottesimo compleanno.

Un regalo che solo io potevo farmi, un regalo che doveva rimanere per sempre in me.

Volevo un esperienza di vita, un avventura, un qualcosa di irripetibile.

Non la classica vacanza o uno dei quei viaggi che ho fatto e che farò ma un qualcosa che potevo fare solo con l’incoscienza e la tranquillità mentale e fisica che avevo in quel periodo della mia vita.

Volevo che l’adrenalina mi scorreva nelle vene, volevo emozioni, volevo paura e ignoto, volevo vedere la storia e capire il presente.

Capire fino a che punto potevo spingermi.

Arrivare ai miei limiti, fisici e mentali, non mi intersessava il piacere, gioia o divertimento ma solo buttarmi in un viaggio che nemmeno io sapevo dove mi avrebbe portato.

E cosi sono partito da solo, biglietto di andata per Beirut, quello di ritorno da Tel Aviv, in mezzo il Medio Oriente.

Il Medio Oriente è il punto d’incontro non solo di 3 continenti e di decine di nazioni differenti.

E’ il punto di intersezione di popoli, culture, lingue, storie, cucine, tradizioni che si tramandano da secoli e secoli.

Arabi, Persiani, Turchi, Ottomani, Azeri, Fenici, Assiro, Babilonesi, Egizi, Romani, Greci, Armeni, Copti, Maroniti, Ebrei, Mussulmani, Cristiani, Persiani, tutto in un area grande quasi quanto l’Italia.

Il Middle East è la terra delle radici antiche e gloriose.

La culla delle 3 principali religioni monoteiste, il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam.

La terra dove il passato è ancora fortissimo e pesante da sopportare, il presente è incerto, il futuro una scommessa.

É la terra promessa.

La patria di tutte le guerre, la patria degli Ebrei, dei Terroristi, degli Hezbollah, di Gaza, di Assad, dei Palestinesi.

Ma anche e sopratutto dei Suq, delle mosche Islamiche, delle Chiese Bizantine, dei Castelli del deserto, dei siti Romani come Palmira e Baalbeck.

Terra di Petra e di Gerusalemme, la terra Sacra, dei devoti e dei Pellegrini, è la terra dei Profeti, di Mose e di Gesù.