MALESIA 6° Mersing – G°3
MERSING
Giorno 3°
A piedi in 5 minuti arriviamo all’ostello Zee Adam, a metà strada tra la stazione dei bus e il porto per Tioman, 2 camerate con letti a castello, Wifi, 5€a testa a notte, balcone e sala con divani e tv, bagno; semplice ed accogliente.
Posiamo i bagagli e la prima cosa che facciamo torniamo alla stazione dei bus dove capiamo subito l’efficenza e la capillarità degli autobus in Malesia.
Praticamente anche da Mersing, piccola cittadina, si può andare un po’ da tutte le parti, specialmente le città più turistiche, al massimo con un cambio, a prezzi che vanno dai 5 ai 10 euro, dalla mattina alla sera, con molti bus anche notturni, con i biglietti che si possono acquistare direttamente nelle agenzie dentro la stazione o anche sul bus.
Per i bus notturni è consigliato prenotare 1-2 giorni prima ma visto che è bassa stagione non ce n’è bisogno.
A proposito di bus notturni ci dicono che per arrivare alle Perhentian, abbiamo 2 bus che partono uno alle 20 che va a Kota Bahru e uno alle 22 che ferma a Jertheh a 10 km dal porto di Kuala Besut.
Soluzione che ci piace molto e che speravamo di trovare per risparmiare un giorno, Contenti per la notizia andiamo subito a festeggiare, birra ghiacciata Tiger in uno dei locali cinesi non islamici e ci gustiamo per la prima volta la quotidianità Malese.
Mersing, la classica cittadina tranquilla malese, un porto di pescatori di 20.000 abitanti a 136km da Johor Bharu
Pochissimi turisti e quei pochi che ci sono si fermano solo per chi come noi o arriva troppo tardi per l’ultimo traghetto per Tioman o l’ultimo bus per qualche destinazione in Malesia.
La stazione dei Bus è come detto efficiente e organizzata, si trova a un estremità del piccolo centro, da li si attraversa la strada e partono 3 strade quasi parallele di cui una costeggia il canale dove ci sono le barche dei pescatori.
In queste 3 vie, lunghe 4-500 metri ci sono ristorantini cinesi, con birra e malesi islamici, fast food internazionali, atm, banche, negozi in cui è possibile reperire qualsiasi cosa, lavanderie a gettoni e qualche hotel.
Scopro subito un Indocina diversa da quella che fino ad ora ho conosciuto, una natura bellissima, forse la più bella, ma città senza pagode, ne risciò, con pochi centri massaggi, tanto caffè e poco te, con odori Indiani e Cinesi, un Indocina non Buddista ma Islamica, una nazione con un popolo ne ricco ne povero, la città è pulita e salta subito agli occhi questo dualismo Malese-Cinese.
Dopo aver fatto un piccolo breefing per i prossimi giorni che dopo svariate birra si è deciso all’unanimità che decideremo giorno per giorno, torniamo all’ostello, doccia, chiamiamo a casa con FaceTime e andiamo a cena al Ristorante EE LO, il più frequentato di tutta la città.