MESSICO Montezuma
MONTEZUMA
Montezuma, per me è si uno di quei personaggi che riecheggiano nella storia, ma a differenza di molti altri lo fa sotto un aspetto molto più tragico e negativo.
Montezuma è colui che consegna le chiavi del Nuovo Mondo a Cortes e agli Europei su un piatto d’oro e oltretutto senza un adeguata resistenza.
Pensare che un manipolo di qualche centinaia di uomini, 115 cavalli, qualche decina di fucili e un paio di cannoni possa aver distrutto due degli imperi più gloriosi che siano mai stati costruiti, stiamo parlando di quello Maya e quello Atzeco, è veramente impensabile.
Motecuhzoma Xocoyotzin (colui che diventa sovrano con rabbia), Montezuma II meglio conosciuto come Montezuma (1466-1520), fu un Tiatoani, un imperatore Atzeco dal 1502 al 1520.
Sovrano della città Tenochtitlan, la futura Città del Messico era prima di tutto un sacerdote studioso e superstizioso, capo delle scuole delle classi azteche più elevate più che un guerriero come spesso accadeva allora.
Leggende narrano che quando giunse il momento di essere proclamato imperatore, scappo e fu ritrovato che puliva un tempio ormai dimenticato.
Salito al trono, la prima cosa che fece fu cacciare tutte le autorità presenti, per lo più guerrieri e strateghi della guerra e del combattimento e li rimpiazzò con i suoi ex studenti, tutti molto teorici e per niente pratici.
Nonostante questo, il suo regno era formato da un apparato statale efficientissimo e strutturato nei più piccoli dettagli, con un esercito regolare.
L’impero Azteco crebbe a dismisura fino all’arrivo di Cortes, correva l’anno 1519.
L’avanzata degli Spagnoli non fu facile, di più, come un coltello bollente che attraversa il burro e due furono i motivi.
Il primo era che Cortes aveva l’appoggio di quasi tutte le popolazioni locali che erano stufe dello sfruttamento Atzeco.
Ma è il secondo che fece la differenze.
Come detto, Montezuma era prima di tutto uno studioso quasi un fanatico di miti, leggende, maledizioni e superstizioni.
E proprio per questo motivo era convinto che Cortes non fosse altro che il Dio Quetzacoalt tornato sulla terra tra i suoi fedeli.
I Conquistadores furono accolti con doni e onori di tutti i generi ma sopratutto con quantità infinite di oro.
Senza nemmeno combattere, Montezuma si sottomise al Re di Spagna e al Cristianesimo e poco dopo fu catturato e reso prigioniero.
In assenza di Cortes, il comandante Pedro de Alvarado diede il colpo di grazia definitivo all’impero Azteco, in quello che fu chiamato “Il massacro del Grande Tempio”, furono uccisi più di 1000 nobili, 10.000 persone e costrinse Montezuma a bere Oro Fuso fino alla morte.
(ps da qui è nata la leggenda della Maledizione di Montezuma per i viaggiatori che vanno in CentroAmerica ed hanno forti disturbi gastrointestinali)
E ora riavvolgete il racconto e iniziate a pensare se Montezuma non avesse pensato che Cortes non fosse stato il dio tanto sperato e che avesse annientato subito i Conquistadores e avesse osato sfidarlo in battaglia insieme a tutte le popolazioni precolombiane.
Saremmo ora a parlare veramente di un Nuovo Mondo.