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Oggi è il grande giorno, anzi la grande notte nel Deserto del Sahara.

Dall’agenzia all’interno della città di Zagora con un piccolo pick-up raggiungiamo base di partenza.

L’ultimo avamposto prima del nulla apparente.

Siamo in 3: io, Puccio e Ali, una guida tuareg di 50 anni e ovviamente i 3 dromedari già sellati, uno per ciascuno.

notte nel deserto del sahara

Ci fanno mettere il classico foulard copricapo dei Tuareg.

Lasciamo gli zaini nella capanna, prendiamo lo stretto indispensabile per due giorni e ci incamminiamo.

Sono le 13 del pomeriggio e dopo nemmeno 5 minuti improvvisamente inizia il deserto, iniziano le dune.

Un deserto solitario, non ci sono case, ne rumori, c’è un silenzio assordante, mai provato, che all’inizio ti incute anche timore.

Passiamo 5 ore a dorso dei dromedario in questa vasta distesa infinità e verso le 18 ci fermiamo vicino a una piccola oasi in cui non c’è nessuno.

Ali inizia a preparare il bivacco per la notte che consiste in 3 tappeti buttati per terra, qualche coperta e accende il fuoco per prepararci la cena.

Siamo sperduti chissà dove, senza nessun contatto con il mondo esterno e siamo liberi di fare ciò che vogliamo.

Ci togliamo subito le scarpe e iniziamo a correre come bambini nella sabbia.

Morbidissima, finissima, color rossa, una delle poche cose che mi sono riportato a casa e che ogni tanto ritocco con affetto.

Giochiamo tra le dune di Erg dolci e rotonde, in un luogo incantevole, pulito, ordinato con panorami senza fiato, a 360°.

Inizia a tramontare il sole, iniziano i contrasti di luci, colori, sfumature.

notte nel deserto del sahara

credit foto Emanuele Margiotti

Con il fuoco acceso ceniamo nella più classica tradizione berbera.

Tajine, cous-cous e te alla menta, parliamo per qualche ora del più e del meno in un mix tra italiano, arabo e francese.

Suoniamo un pò i bonghi e prima di andare a dormire facciamo una passeggiata sotto un cielo carico di stelle con la luna piena.

Dopo qualche ora che ci siamo addormentati ci prende una vera e propria tempesta di sabbia ma non ci interessa niente, mettiamo la testa sotto gli zaini e continuiamo a dormire.

Ci svegliamo che siamo sommersi da 20 cm di sabbia, sono le 5 ma già c’è un sole allucinate, facciamo colazione e riprendiamo la marcia.

Andiamo a vedere un altra oasi, ci fermiamo a pranzo e facciamo marca indietro verso Zagora dove arriviamo alle 15.

Tranne un forte ma di culo che ci accompagnerà per molti giorni e anche se sono passati quasi 15 anni e decine e decine di viaggi in giro per il mondo, rivedo l’esperienza della notte nel deserto del Sahara come una se non la più indimenticabile di tutte quelle fatte.

Il motivo è solo uno: il DESERTO e la sua potenza sconfinata, romantica e poetica.

Il Grande Deserto del Sahara
MAROCCO 11° Dal Sahara a Fez passando per Ouarzazate - G°18,19
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