MALESIA 8° Pulau Tioman racconto del secondo giorno – G°5
Pulau Tioman Racconto del 2° giorno
Ci svegliamo presto, ormai il fuso lo abbiamo smaltito, ieri sera abbiamo deciso di andarcene da Salang, troppo calma per i nostri gusti e il mare se non si fanno immersioni non è poi tutto questo spettacolo.
Facciamo colazione e partiamo.
Abbiamo deciso di raggiungere ABC a piedi, attraverso l’unica strada che passa in mezzo alla giugla, lì speriamo di trovare un passaggio per Juara con qualche mezzo e trascorrere la notte dall’altra parte dell’isola.
Ci hanno detto che per arrivare ad Air Batang ci si mettono di solito 3 ore, cosi prepariamo gli zaini e partiamo verso le 9.
Percorriamo tutto il villaggio alla cui fine, dove ci sono un paio di resort, inizia un sentiero.
I primi 500 metri sono infernali, pensenza allucinante, umidità esagerata, arriviamo in cima che pesiamo 3kg in meno, siamo fracidi e zuppi di sudore.
Sono passati solo 20 minuti, la voglia di tornare indietro e tanta, per fortuna il pezzo più brutto è finito.
Siamo in mezzo alla giungla, non c’è una strada vera e propria ma solo un sentiero che a volte si vede e a volte sconpare.
Quando siamo partiti ci hanno raccomandato solo di una cosa: seguite sempre i fili della corrente, ben visibili e non avrete problemi e arriverete all’ABC e così abbiamo fatto.
Il paesaggio intorno a noi è da paura, seembra per davvero qualche location di Lost, liane, alberi di altezza infinità, fitti, verdi e possenti, non ci sono punti di riferimento e non si vede nemmeno il sole, di animali nemmeno l’ombra ma è un concerto dei loro rumori e suoni.
Dopo nemmeno un oretta, arriviamo a Monkey Beach, una caletta sperduta e nascosta, spiaggia incontaminata con solo una casetta mezza rotta e spiaggia bianca.
Di turisti e di persone nemmno l’ombra, cosi ci riposiamo una mezz’ora e riprendiamo a seguire i fili della corrente.
Tra un bagno e l’altro dopo tre ore, fradici e zuppi di sudure, a mezzogiorno, arriviamo ad Air Batang, sulla guida c’ra scritto che il villaggio era il più movimentato dell’isola, ma c’è più silenzio di Salang, di gente ancora meno e addirittura non riusciamo a trovare un locale aperto per bere un pò d’acqua.
Arriviamo al molo, abbiamo attraversato tutto il piccolo villaggio di Air Batang, niente di che, molto meglio Salang, cosi come le sue spiagge, appena sufficienti.
L’intenzione era quella di proseguire per Tetek attraverso la strada asfaltata e poi trovare un passaggio per Juara dall’altra parte dell’isola.
Noi pensavamo che era molto più facile e c’era un qualche genere di trasposto pubblico, invece niente, la strada per Juara è solo per i fuoristrada e ci sparano cifre che appena vediamo il traghetto per Mersing spuntare, già tutti e tre pensavamo la stessa cosa.
Si va alle Perenthian.
Certo, Juara era da vedere e forse abbiamo fatto una cazzata a non andarci, ma un pò la stanchezza, un pò Air Batang ci ha deluso molto, un pò ci piace troppo cambiare idea in un secondo e per fortuna tutti e tre siamo fatti così, un pò eravamo troppo curiosi di vedere queste benedette Perenthian, il paradiso in terra, come lo definiscono quasi tutti quelli che ci sono stati che in un attimo stavamo sul traghetto.
Per il biglietto non c’è problema, tanto la compagnia che va il servizio con Mersing è solo una, oltretutto è anche aperto e casomai non ce lo avete lo potete fare direttamente a bordo.