FILIPPINE 3° Palawan – Il gioiello backpacker delle Filippine
PALAWAN – Il gioiello delle Filippine
Scenari da cartolina in un ambente selvaggio, risorse di straordinaria bellezza a lungo celate, Palawan è considerato il “paradiso turistico delle Filippine” e per i suoi abitanti “l’ultima frontiera” di quei luoghi esotici che ormai non esistono quasi più.
Cercando su internet una delle costanti che si leggono sui vari blog e articoli di Palawan è che viene considerata una delle isole più suggestive al mondo, la rivista “Conde Naste Traveller” e tanti dei più esperti tour operator mondiali l’hanno eletta “l’isola più bella del mondo” per diversi anni consecutivi.
Chiamata Pulaoan da Magellano nel 1521, 15.000 km², 434 km di lunghezza e circa 40 di larghezza, 1800 tra isole, isolette e scogli.
E’ la più grande provincia e la maggiore isola dell’arcipelago delle Filippine che conta più di 1700 isole vere e proprie.
Situata tra il Mar Cinese meridionale a nord e il Mar di Sulu a sud, ha una popolazione di 700.000 abitanti ma una densità inferiore a 50 persone al km².
All’interno vivono più di 90 diversi gruppi etnici e culturali, tra cui i Palawenos e i Palawanon, gli antichi abitanti indigeni, con il 30% che ancora parla la lingua tagalog.
Una sola città urbanizzata, Puerto Princessa, 200.000 abitanti, che è il capoluogo e 23 municipalità che sono ancora piccoli villaggi dove l’elettricità viene erogata solo la sera.
Il suo entroterra è caratterizzato da un paesaggio collinare, a tratti montuoso, tutto ricoperto da una fitta foresta pluviale e tropicale, con grotte, terrazze di risaie, cascate, laghi, fiumi sotterranei, vulcani, terme naturali e il Monte Mantalingajan che arriva fino a 2094 metri.
Sulla costa e il mare invece ci sono sia spiagge coralline, sublimi e da sogno su cui rilassarsi, che lunghe spiagge di sabbia bianca ombreggiate da palme, fondali tra i più ricchi di biodiversità al mondo, una mare incontaminato, non sempre cristallino e turchese, ma con atolli incontaminati e baie con barche a vela tradizionali che solcano le acque da secoli.
11.000 km di barriere coralline, miriade di pesci colorati, alcuni siti per le immersioni più belli nella nazione, non aggiungo altro.
Ma ciò che attira di Palawan sono soprattutto i tramonti indimenticabili, la natura fantasmagorica, gli scorci paradisiaci, un arcipelago sterminato con panorami che sembrano usciti dalla fantasia di qualche grande artista; caldi e romantici.
Nella maggior parte dei suoi posti sembra ancora di essere in un paradiso naturale ancora autentico, isolato e incontaminato, a prezzi molto bassi, con una qualità alta e se la voliamo dire tutta anche molto semplice ed economico da raggiungere.
Il suo isolamento storico è stato infatti una fortuna, il patrimonio è fragile, fragilissimo e solo un cauto e intelligente sviluppo con un alto livello di salvaguardia ambientale possano preservare il futuro dell’isola.
La sua sussistenza è legata quasi tutta al turismo ecosostenibile, la sua economia gira intorno alla ricchezza naturalistica, paesaggistica e allo sfruttamento delle risorse che sono valorizzate sempre di più.
La sua incredibile abbondanza di flora e fauna, la fa diventare la meta ideale per chi cerca luoghi esclusivi con una biodiversità unica.
Un paradiso naturalistico con una fauna rarissima e animali in via d’estinzione, come il Binturong, l’orso gatto di Palawan.
L’isola dell’eterna primavera con una leggendaria bellezza che prima o poi svanirà a meno che il tempo non si fermi.