PALESTINA Perchè? Perché andare in Palestina
La Palestina è per me uno dei posti più poetici e romantici in cui sono mai stato e come la maggior parte della sua popolazione.
Betlemme Ramallah, Gerico, Nablus, Hebron, solo il pronunciare questi nome mi faceva venire i brividi.
Ma questa volta levatevi dalla testa di incontrare estremisti, terroristi e omicidi.
Qui incontrerete bambini che giocano a pallone tutto il giorno.
Adolescenti seduti sul divano davanti alla play-station facendosi le canne e bevendo birra.
Ragazzi che tifano il Barcellona, che vorrebbero diventare come Messi o Ronaldo e che si vogliono divertire come qualsiasi adolescente occidentale.
Ragazzi che sognano davvero un futuro migliore, che vorrebbero studiare in qualche università prestigiosa e cambiare il loro presente.
Oltrepassato il muro che separa i due territori si scopre un mondo completamente diverso da quello che ci si immagina.
Da sempre la Palestina è un luogo magico dove religione, culture e tradizioni antichissime non solo sono nate ma si sono unite e si sono confrontate.
Egizi, babilonesi, assiri, greci, fenici, romani, nabatei per non parlare dei cristiani e musulmani di ebrei e baha’i.
La storia dello stato palestinese è ancora oggi molto controversa, cosi come i suoi confini.
Una della zone geopolitiche più complesse e complicate al mondo.
Ufficialmente non riconosciuta come stato indipendente da molte nazioni e sopratutto dagli Stati Uniti.
Un viaggio su questa terra apparentemente arida e spoglia, inospitale e pericolosa, rimarrà per sempre nel vostro cuore.
Anche se può sembrare una grande prigione, isolata e sfruttata dalle forze dell’occupazione israeliana.
Se siete a Gerusalemme è d’obbligo andare in Palestina.
Qui ci sono paesaggi, riserve naturali e panorami unici, luoghi storici, città, monumenti e rovine antiche (ma davvero antiche che risalgono agli albori della civiltà).
E alcuni tra i più importanti luoghi sacri al mondo, buon cibo e vino.
Ma soprattuto loro, i Palestinesi.
Che sognano tutte le sere di tornare prima del 1948, l’anno della Nakba, l’anno della catastrofe, l’anno in cui iniziò il loro inferno sulla terra.