MALESIA Il problema delle Palme da Olio
Le Palme da Olio
Ho sempre pensato che le energie rinnovabili erano, sono e saranno sempre meglio di quasi tutte le altre forme di energie e che dobbiamo puntare tutto su di esse, senza se e senza ma.
Ho sempre dato la colpa alle lobby miliardarie energetiche se ancora qualsiasi mezzo meccanico comprese macchine e aerei vanno a benzina, i nostri riscaldamenti a metano o a gasolio, la corrente va a nucleare.
Poi sono stato in Malesia ed ho capito che non è tutto oro quello che luccica, che come tutte le cose c’è l’eccezione e che comunque si deve sempre giudicare una cosa vedendola da più prospettive differenti.
Certo, direte voi, mica c’era bisogno di andare in Malesia, però per capire e vedere con i miei occhi uno degli argomenti ambientali e alimentari più criticati e parlati negli ultimi tempi, si che c’era bisogno.
L’Argomento è l’Olio di Palma e più precisamente la coltivazione delle Palme da Olio.
L’Olio di Palma è insieme a quello di Soia, l’olio al mondo più usato, utilizzato per prodotti alimentari, detergenti, saponi, carburanti e lubrificanti.
Quando sentivo, superficialmente qualche dibattito, articolo o speciale, non gli ho mai dato, stupidamente molto seguito, ho sempre pensato che era o una boicottatura delle solite lobby o qualche solito perbenismo benpensante delle varie associazioni come il WWF.
Importato agli inizi del 1900 dall’Africa, in breve tempo è diventata una delle risorse primarie in Indonesia e in Malesia, proprio la Malesia ha il 40% di produzione mondiale di Olio da Palma e comunque è un energia rinnovabile, costa poco, pochissimo e può essere utilizzata in un infinità di usi.
Si, ma a che prezzo??? Ad un prezzo altissimo.
In Malesia, ovunque andassimo, si vedevano solo ed esclusivamente piantagioni di Palme da Olio, a perdita d’occhio, per ore e ore, per chilometri e chilometri, anzi per centinaia di chilometri.
Convertire il terreno a questa cultura sta provocando il disboscamento e la deforestazione delle foreste vergini primarie pluviali equatoriali, i polmoni del mondo con conseguente annientamento dell’Habitat di centinaia di specie protette, della biodiversità, unica e preziosa di queste terre e la deportazione di milioni di persone.
Basti pensare che nella sola Indonesia c’è più disboscamento del Brasile.
Prima di tutto per far spazio alla Palme il terreno viene bruciato, con relativo innalzamento dell’effetto serra e poi lo stesso terreno viene inondato di pesticidi, diserbanti e sostanze chimiche che va ad influire sulle falde acquifere, così che una volta che le palme non servono più rimane solo il deserto e un terreno che non ha più vita per decenni e decenni.
Non sono io a dire quale sia il rimedio e cosa sia meglio o peggio, certo è che siamo di fronte ad un altro grosso problema e che si deve trovare una soluzione il più presto possibile.