CAMBOGIA 13° Due giorni a Phon Penh
Phon Penh
Arrivo così a Phon Penh la capitale della Cambogia, 2 milioni di abitanti, costruita tra le sponde dei fiumi Mekong, Tonle Sap e Tonle Bassal.
Definita la perla dell’Asia con un’architettura che è un mix tra lo stile tradizionale Khmer, la cultura francese e il filosofia Buddista del Theravada.
Nel 1440 i Khmer abbandonarono Angor Wat e trasferirono la capitale a Phon Penh.
Phon Penh, la città in cui iniziò uno dei genocidi più spietati della storia, paragonato a quello degli Ebrei.
Distrutta dall’impero Siamese nel 1770, ricostruita dai francesi nel 1860, nel 1975 con Pol Pot divenne una città fantasma fino al 1978 quando i Vietnamiti cacciarono e sconfissero i Khmer Rossi.
L’unica città Cambogiana caotica oltre alla turistica Siem Reap, con alberghi, locali, ristoranti, che si sta liberando piano piano di un passato ingombrante e triste.
Noi stiamo nella St 258, sul fiume, alla guesthouse Number 9 in prossimità del palazzo reale.
La zona dei backpackers tipo la leggendaria Khaosan Road a Bagkok, piena di agenzie, guest house ristoranti, locali in cui si può trovare e comprare di tutto…..ma proprio di tutto, puttane, oppio, mariuana, eroina, ecstasi, documenti falsi……
La mattina insieme a Mia e Jones affittiamo per 10$ un tuk tuk per tutto il giorno e andiamo:
TUAL SLENG (collina degli alberi velenosi) Museo del genocidio.
Ex scuola superiore chiamata dai Khmer rossi Ufficio Sicurezza S-21 era il posto dove venivano imprigionati, interrogati e torturati i rivali del regime.
Formato da 5 edifici, dei 20000 persone entrate solo 7 sono sopravvissute. Nel 2009 è stato inserito dell’Unesco come sito mondiale per la memoria,ora è un museo con foto dei prigionieri e dove sono ricostruiti i metodi di interrogatorio e tortura
KILLING FIELD Centro del Genocidio CHOEUNG EK
Campo di concentramento anzi di annientamento. A parte il monumento di vetro iniziale con teschi e tibie, da vedere non c’è niente risalente risalente all’epoca, si deve solo riflettere sugli errori e orrori commessi.
Era il campo della morte, dove i prigionieri venivano uccisi, non con i fucili, le munizioni erano troppo costose ma con maceti, sbarre, coltelli.
I bambini piccoli erano sbattuti contro gli alberi tenuti per le caviglie. In tre anni furono scavate un centinaio di fosse e da alcune, tutt’ora camminando ogni tanto spunta ancora fuori qualche vestito o qualche osso.
PALAZZO REALE
Costruito nel 1860, residenza della famiglia reale, i suoi 9 edifici con i tetti a punta d’orati sono l’apice dell’architettura Khmer
PAGODA D’ARGENTO
Situata nei giardini del Palazzo Reale, è la sua parte religiosa.La pagoda è formata da 5000 mattonelle d’argento e i suoi pavimenti sono coperti da tappeti di alta classe. La statua del Buddha presente è ricoperta da monili, oro, argento e pietre preziose. Esempio più eclatante delle contraddizioni di una delle nazioni più povere al mondo
WAT PHNOM
Situato sull’unica collina della città, è considerato il luogo di fondazione di Phon Penh. Dedicato a Madame Penh, la fondatrice della città, è un tempio Buddista circondato da giardini.Nella scalinata che porta al tempio sono presenti Naga e statue del Buddha