Dal Rifugio Guide Val d’Ayas al Polluce (4.092 m) sulla Via Normale per la cresta Sud Ovest
Tornati al Passo del Felik abbiamo asceso il Castore dalla Cresta sud est per scedere dalla parete ovest al Passo di Verra fino ad arrivare al Rifugio Guide Val d’Ayas.
Proprio da questo rifugio, dopo aver passato la notte, proviamo l’ascesa del Polluce sulla Via Normale per la cresta Sud Ovest.
Per fortuna si può andare in molte direzioni diverse e non troviamo molta gente sulla nostra traccia.
Facilmente e velocemente,1 ora, arriviamo al Plateau del Passo di Verra e attraversiamo il pianoro glaciale posto a sud dello Schwarztor.
Puntiamo l’evidente sperone roccioso che dalla cresta sud ovest del Polluce scende fino al ghiacciaio e ci portiamo ai suoi piedi.
L’ascesa del Polluce è classificata PD e senza le corde fisse sarebbe da affrontare alcuni passi di III.
Il dislivello dalla base è di 300 metri, 700 metri dal rifugio.
Molti l’affrontano in concomitanza del Castore.
Lasciato il ghiacciaio troviamo subito roccia viva.
Saliremo, come detto, sulla VIA NORMALE PER LA CRESTA SUD OVEST.
A tratti c’è ghiaccio, a tratti neve, a tratti roccia nuda e roccette.
Il primo breve tratto per 10 minuti lo affrontiamo con i ramponi che poi leviamo e mettiamo nello zaino.
Alcuni salgono fino alle cima con i ramponi ma neve e ghiaccio in questo periodo ci sono nel primo brevissimo pezzo.
Quindi si sale.
Fino all’anticima del Polluce sarà tutta roccia e roccette.
Se uno è esperto e pratico l’ascesa è abbastanza facile (ma mai sottovalutarla), poco faticosa e veloce.
Io che sono un principiate vado su piano e con cautela ma senza nessuna difficoltà tecnica.
Il 95% della salita sulla roccia è cosi.
Poi si giunge nell’ultimo tratto che possiamo dividere in due parti; brevi ma tecniche.
Sono i tratti su roccia attrezzata con corde fisse e per affrontarli serve avere assolutamente con se il materiale di sicurezza su ghiaccio, con cordini e rinvii per assicurarsi alle corde fisse.
Noi usiamo anche la corda visto che io inizio ad accusare difficoltà tecniche e mancanza d’esperienza.
Il primo pezzo è una traversata a sinistra lungo una placca, si supera una fessura e si raggiungere un intaglio.
Il tutto sono a dir tanto 30-40 metri.
Si sale per il canalino (neve e a fine stagione roccette) posto immediatamente a destra dello sperone.
Qui ci si stacca, ci si riposa e si va lungo una bastionata paperina compatta ma sempre con corda fissa.
Usiamo sempre cordini e rinvii e anche questo è un tratto di 20-30 metri.
Chi è discretamente esperto va su come un fulmine.
Noi ci impieghiamo più di mezz’ora per affrontare queste due parti.
Usciamo che siamo all’anticima dove c’è una Madonnina e un panorama fantastico.
Qui ci rimettiamo i ramponi.
Prendiamo l’estetico e scenografico percorso sulla cresta del Polluce.
La traccia è evidente, tutta su neve, ben segnalata e anche abbastanza larga.
La cresta conduce in in vetta, dove si arriva senza grosse difficoltà.
Il tempo per affrontare la salita e la discesa dipende molto dall’affollamento delle persone.
Noi ci mettiamo 4 ore, ma molti con 2 ore salgono e scendono e la salita è fattibile in estate e primavera.
Scendiamo per lo stesso percorso; sempre abbastanza complicato per me.
Torniamo al pianoro e arriviamo al Rifugio Guide Val d’Ayas dove pranziamo.
Finito il pranzo, torniamo in valle attraverso il percorso chiamato l’ammazzacristiani in 3 ore e mezza.
Gran bella giornata oggi, un pò di dislivello lo abbiamo fatto.
Un ringraziamento e molti crediti del testo sono stati presi dal “Il grande libro dei 4000. Vie normali e classiche – Marco Romelli e Valentino Cividini”