FILIPPINE 12° Port Barton zaino in spalla – Il villaggio più Backpacker delle Filippine
PORT BARTON ZAINO IN SPALLA
Perchè venire nel posto più Backpacker delle Filippine
Di Port Barton me ne sono innamorato, subito, all’istante senza troppi perché e senza troppi come e ci sono arrivato quasi per caso.
Alla fine è stato un viaggio alla scoperta di alcuni dei gioielli più preziosi delle Filippine.
7 giorni nello stesso posto, un posto di mare dove per 6 giorni pioveva.
Se non è amore questo.
Port Barton può sembrare uno dei tanti villaggi tropicali, ideale per chi cerca una vacanza senza pensare a niente.
Superficialmente assomiglia alla versione più tranquilla, più piccola e più rilassata di El Nido; tanti dicono che è El Nido ma 20 anni fa.
Dall’esterno non gli dai un soldo di fiducia, solo buche, pozzanghere e baracche.
Un tranquillo villaggio sulla spiaggia, ai margini della foresta pluviale, con un atmosfera rurale e una bellezza naturale ancora incontaminata.
Negli ultimi anni le case lungo la spiaggia si sono trasformate in piccoli cottage o ristoranti, ma l’interno del villaggio è ancora per lo più intatto.
Il classico posto backpacker – zaino in spalla che amo da impazzire.
Non c’è elettricità, tranne dalle 17:30 fino a mezzanotte.
Cosi come non ci sono banche o bancomat.
Tantomeno ci sono dottori o ospedali, solo un piccolo centro medico.
Ma sopratutto non ci sono hotel e resort a cinque stelle.
Ottima cucina, piatti di pesce elaborati a 3-4 euro, senza una vera e propria vita notturna tranne 2-3 bar lungo la spiaggia con musica live, birra, rum e coke a volontà.
Dormire e riposarsi tutto il giorno, leggere in spiaggia o sulle amache, andare in giro senza maglie solo con il costume, camminare scalzi ovunque.
E poi, ragazzi, dormire con il dolce rumore delle onde a qualche metro dal vostro cuscino, veramente può sembrare la pubblicità che dice…..non ha prezzo.
Un location spartana con una atmosfera rurale.
Certo l’alba non si vede ma i tramonti sono caldissimi e a mezzanotte tutto il paese diventa completamente buio e appaiono tutte le infinite stelle dell’universo.
Un posto dove venire se non sei di corsa, dove viverci per più di qualche giorno, come se fossi a casa tua.
Da fare e vedere non c’è niente ma c’è magia e quel relax autentico non artificiale che è difficile da trovare in giro per il mondo.
Purtroppo appena si spargerà la voce il paradiso finirà.
Fra poco aprirà a pochi chilometri di distanza l’aeroporto di San Vincente e subirà l’inevitabile furia distruttrice del turismo di massa.
I trasporti si intensificheranno, le strade saranno tutte asfaltate e ampliate, sulle spiagge si costruiranno resort uno dietro all’altro, i pescatori locali lasceranno le loro reti.
Per fortuna fino ad oggi per la sua posizione remota non facile da raggiungere con una strada ancora piena di buche dei servizi bus limitati e l’aeroporto più vicino a 3-4 ore, rendono Port Barton relativamente incontaminato.
A me non importa se possa restare cosi a lungo o meno ma sono felice di averlo potuto vedere e vivere di persona, prima dell’inevitabile cambiamento.