ORTE La Porta del Vascellaro
La Porta del Vascellaro
In prossimità dell’ex chiesa di San Gregorio, da cui prende il nome l’omonima contrada, vi è la cosiddetta Porta del Vascellaro o del Maiotto, sormontata dal triregno papale.
L’area, che doveva essere occupata dalle botteghe dei vasai come suggerito dallo stesso toponimo “Vascellaro”, è attraversata nel sottosuolo dal cunicolo principale dell’acquedotto romano della città.
In particolare, in corrispondenza dell’ex chiesa di San Gregorio, vi è il cosiddetto ’”ipogeo del Vascellaro”, un ambiente sotterraneo utilizzato, in tempi più recenti, per la produzione del vino.
Da questo settore della rupe ci si affaccia sulla valle del Rio Paranza e sui colli di San Bernardino e delle Grazie, riconoscibili dalla natura tufacea del primo e da quella calcarea del secondo.
Il colle di San Bernardino, conosciuto nelle fonti medievali come Civita Deserta o Collis Hortanus, ospita la chiesa semi-rupestre della Santissima Trinità, edificata nel XIV secolo, forse su una preesistenza di pertinenza dell’abbazia di Farfa, e l’ unica necropoli etrusca rinvenuta in questo territorio, che nonostante saccheggiata nel corso dei secoli, ha restituito la collezione archeologica più prestigiosa conservata presso il museo civico locale.
Sul colle delle Grazie sono visibili, invece, Palazzo Nuzzi e l’attuale convento delle monache benedettine di clausura, edificato nel 1599 accanto alla preesistente cappella di Santa Maria delle Grazie, già attestata nel XII secolo. In realtà il monastero era inizialmente occupato dai frati gerolimini e solo dal secolo scorso è sede delle monache benedettine.