WallyLalli racconta 13° puntata – Santiago de Compostela
ARRIVO A SANTIAGO DE COMPOSTELA
Oggi e’ il grande giorno,finalmente arriverò alla meta.
Purtroppo non mi sveglio bene, la notte non sono riuscito mai a girarmi nel letto a causa della pressione esercitata dalla mia compagna di letto a castello, ho i muscoli del collo atrofizzati e fatico a sgusciare via dalle lenzuola.
Parto, finalmente, verso gli ultimi 20 km, sono anche un po’ dispiaciuto anche perché mi rendo conto che arrivato alla meta non avrò più scuse e sarò costretto a cambiarmi le mutande.
L’ultima parte del percorso non e’ molto interessante perché si passa in strade piuttosto moderne e transitate e si e’ più a contatto con la civiltà.
In lontananza intravedo già la città, Santiago de Compostela, pensavo fosse molto più piccola, invece e’ molto vasta.
Arrivo quasi al centro e anche io stranamente avverto una certa emozione…cammino cammino ma non trovo più la segnaletica del pellegrino poiché si camuffa con i normale cartelli stradali.
Sono circa le dodici e decido di chiedere informazioni per arrivare finalmente alla cattedrale….sbaglio parola e dico monastero così vengo dirottato in un altro lato della città.
Sono le 14 e 10, mi prendo una pausa Birra.
Chiedo altre informazioni e mi dirigo finalmente per la giusta via.
Accendo anche l’ipod, perché voglio entrare nella piazza solo, senza contaminazioni per vedere se anch’io miscredente dalla nascita, posso crollare in ginocchio davanti alla cattedrale.
Aumento il passo. sono realmente su di giri, sbaglio di nuovo strada e invece di imboccare la via principale che ti apre quel meraviglioso scenario mi ritrovo nella piazza col monastero alle spalle.
Ma chiudo gli occhi e decido di non guardarlo perché voglio lo spettacolo proprio come deve essere.
Mi allontano e rientro in piazza per la via giusta…….cazzo ho sbagliato piazza ……torno indietro perché Santiago e’ piena di viuzze e facile perdersi, poi finalmente giro l’angolo e mi ritrovo nella piazza giusta.
Ho finito il mio percorso….subito mi rendo conto che sono il Dimitri di sempre e che nulla e’ cambiato in me….mi rendo conto subito che sono rimasto tale a prima quando mi si avvicina una zingara che mi chiede l’elemosina, la mia tirchieria non sono riuscito a sconfiggerla e non cedo alle intimidazioni della zingara che si mette a strillare e imprecare su di me ripetendo più volte frasi tipo Mala Suerte Pellegrino.
Così invece di avere la benedizione mi becco un bel malocchio di cui sto’ ancora pagando le conseguenze.
