SUDAFRICA 13° Cape Agulhas
PUNTA AGULHAS – CAPE AGULHAS
Partiamo da Knysna che piove e ci facciamo più di 4 ore e 400 km sotto il diluvio universale.
Per fortuna la strada è in ottime condizioni e di macchine ce ne stanno poche.
Ad un certo punto ci ferma pure la polizia, all’inizio ero un pò preoccupato perchè avevo letto un pò di recensioni non troppo felici e poi non sapevo se la mia patente italiana andava effettivamente bene.
Invece, patente e libretto e in un minuto ci rimandano via.
Arriviamo a Swellendam, lasciamo l’autostrada e prendiamo per Cape Agulhas, il punto più meridionale dell’Africa.
Altri 100 e passa Km, con un vento della Madonna, percorriamo una strada bellissima, con un panorama mozzafiato, piccolissimi villaggi sperduti nel tempo, allevamenti di pecore e fattorie a macchia d’olio.
Arriviamo al villaggio di Agulhas, un piccolo centro precisissimo e ordinato con case di legno, qualche negozio, qualche ristorante dove si può mangiare un ottimo e fresco pesce, bere un eccellente vino locale e dove c’è il leggendario e famoso Faro.
Il faro di Cape Agulhas, costruito nel 1848, il secondo più vecchio del SudAfrica in cui si può salire anche in cima.
Lasciamo la macchina e a piedi, arriviamo al piccolo monumento che ne segna il punto esatto.
Cape Agulhas è la punta più estrema del continente Africano, là dove l’oceano Indiano e Atlantico si uniscono, abbracciandosi.
Siamo nel Parco nazionale di Cape Agulhas, un promontorio con immense spiaggie con scogliere brulle e rocciose con intorno una vegetazione da macchia mediterranea,
Il nome Agulhas perchè, anche se in tutta la zona circostante gli aghi delle bussole erano e sono disturbati da forti correnti magnetiche, a Capo Agulhas, puntano esattamente verso il nord magnetico.
In queste acque, si incrociano due correnti:
1) Agulhas, una corrente calda, 20 gradi, proveniente dall’oceano Indiano e ricca di plancton,
2) Benguela, più fredda, proveniente dall’oceano Atlantico, ricca di pesce.
Questo incrocio fa sì che la zona sia una delle più pescose al mondo.
Purtroppo, è anche una delle zone più pericolose, un vero e proprio cimitero delle barche: nebbia, correnti variabili, scogli appuntiti e sommersi, acque agitate, onde anomale alte fino a 30 metri, venti che soffiano anche a 150km/h, iceberg alla deriva.
Dopo aver mangiato in un classico ristorante-pub al villaggio di Agulhas, riprendiamo la macchina, destinazione Hermanus.