MAROCCO 2° Tangeri racconto dei 3 giorni – G°1,2,3
Senza avere la minima di idea di cosa avremmo trovato, di cosa avremmo fatto ma più che altro dove saremmo andati.
Sopratutto la prima notte.
Negli ultimi anni grazie ai voli low cost che partono da molte città Europee e anche Italiani, il Marocco ha visto un forte incremento di turismo.
Tantissime persone anche tra i miei amici hanno visto Fez, Meknes, Casablanca, Marrakesh, Sahara, Chefchaouen, Agadir, Essaouira.
Ma pochissimi, quasi nessuno sono stati a Tanger e pensate nel 2003.
Usciti dal maggior porto del Marocco entriamo subito nella Medina.
Troviamo in 5 minuti una guesthouse “Pension Palace” a Rue des Postes, camere semplicissime a 5€ a notte, posiamo gli zaini e la prima cosa che facciamo è andare al ristorantino da parte a farci la prima di una lunga serie di CousCous e Tajine.
Passiamo 3 giorni pieni a Tangeri, o meglio nella sua Medina, senza quasi mai uscire.
Era la prima volta che vedevo una Medina.
Il cuore pulsante del mondo Arabo ed è stato un colpo di fulmine a prima vista.
Non abbiamo ne una guida scritta ne nessun contatto ne nessun racconto di Tangeri.
Ma in noi non c’è ne paura, ne timore ma solo euforia e desiderio.
Per molti Marocchini Tangeri è uno degli ultimi posti dove si può vivere quell’atmosfera passata tradizionale che ormai è svanita nella maggiorparte delle grandi città.
Ma una delle cose che di Tangeri racconto più volentieri fu la prima volta che sentimmo il richiamo, tristemente famoso oggi, “Allah Akbar”, Allah è grande.
La chiamata dei Muezzin che invita i fedeli alla preghiera nelle moschee, che riecheggiava in tutta la Medina.
Odori, sapori, profumi, parole, religione, sensazioni mai sentite e provate prima di allora, un mondo completamente diverso dal nostro e si vede subito, all’istante.
Camminiamo e passeggiamo senza meta nella Medina, la terrazza sullo stretto di Gibilterra, un labirinto di stradine strettissime con case colorate, senza nessun turista, che arriva fino al porto.
Nella città non ci sono posti e luoghi imperdibili, il bello sta proprio nel passeggiare senza meta nella sua Medina.
Ed è quello che facciamo per 2 giorni.
Passiamo le nostre ore tra Piazza Petit Socco dove c’è il Mercato più importante e frequentato della città, con la Grande Moschea Sidi Bou Abid, Piazza Gran Socco, l’ingresso principale della città vecchia, con i giardini di con antichi alberi di fico e la Kasbah con il palazzo del Sulatano Dar el-Makhzen.
Ogni tanto ci fermiamo a bere il famoso te alla menta, chiamato Shae, in uno dei tanti caffè dove si fuma anche il rituale narghilè, pranzo e cena ovviamente nei tradizionali ristoranti.
Un paio di volte “per sbaglio” arriviamo alla città nuova, la Ville Nouvelle.
Qui ci sono i negozi per fare shopping, hotel, cafe, luoghi di moda e la spiaggia municipale, con Place de France che ne è il cuore e centro.
Ma non fa per noi.
Di Tangeri e della sua Medina tanti ne hanno paura e timore, a me invece il solo racconto ancora ha venire la pelle d’oca.
Ci ha dato subito quei famosi brividi che mi hanno fatto capire che stavo nel posto giusto al momento giusto nell’età giusta.
E ho capito che avevamo fatto bene a lasciare Tenerife e che sarebbe stata l’esperienza che mi avrebbe cambiato la vita.
Cosa che è successa.
Non so perché ma a me a subito dato un senso di pace, di rilassatezza, di adrenalina.
Anche se è stata la prima volta in vita che mi hanno tirato fuori un coltello per i soldi.
In totale in 10 anni di viaggi è successo 2 volte, una Tanger e l’altra a Chefchaouen sempre in Marocco l’ultimi giorni del viaggio.
ps foto prese e concesse da Siente Marruecos