EGITTO 19° Alba e trekking sul Monte Sinai – G°7
ALBA E TREKKING SUL MONTE SINAI
Il Trekking sul Monte Sinai, oltre che per la sua storia ed essere uno dei luoghi più sacri al mondo è famoso anche per andare a vedere l’alba dalla sua cima.
Ci sono 2 percorsi possibili per raggiungere la vetta, entrambi partono dallo stesso punto.
- Siket El Bashait: è il sentiero più lungo e tortuoso, il meno ripido e duro, si può fare a piedi o a cavallo e ci si impiegano circa 2 ore e mezza dal punto di partenza, parte a destra del monastero e si chiama la “via dei cammelli”
- Siket Sayidina Musa: il più diretto e più ripido, chiamato anche il “sentiero dei 3750 passi”, i passi della penitenza e del pentimento e parte dietro il monastero di Santa Caterina.
Noi facciamo proprio questo.
Lungo il percorso ci sono vari luoghi sacri come:
- Porta delle confessioni, in cui un tempo un monaco confessava i pellegrini
- Porta di Santo Stefano
- Sorgenti di Mose
Entrambi i sentieri arrivano ad una piana chiamata “Cava di Elia” con cipressi millenari e piccoli chioschi, da qui inizia l’ultimo pezzo con 750 gradini.
Come avevo scritto, avevamo prenotato l’escursione direttamente al Seven Heaven Hotel, in cui stavamo a Dahab.
Per 10€ circa avevamo compreso il trasporto andata e ritorno per il trekking con un minibus e l’ingresso al Monastero di Santa Caterina.
Da Dahab partiamo verso le 23 di notte direttamente dall’ostello, 130 km in un paio di ore su una strada quasi nuova fino al monastero.
Raccogliamo un pò di gente in giro tra i vari ostelli tra cui un francese fatto di acidi, un americano uscito da qualche cover band dei Sklipnot, una Koreana con una bottiglia d’acqua e un Giapponese con la Bibbia.
Quelli più normali siamo noi e questo la dice lunga.
Iniziamo la salita che è notte fonda, sono circa le 3 dal piccolo villaggio da Santa Caterina, pieno di bus, minibus e taxi.
Più saliamo e più fa freddo, anche d’estate portatevi un bel giacchetta e una torcia.
L’inizio è facile poi piano piano si fa un pò più duro.
All’una iniziamo la salita, una processione di centinaia e centinaia di persone.
Dopo due ore, sudati fradici arriviamo in un freddo infernale e vediamo l’alba.
Siamo un migliaio di persone, c’è chi prega, chi canta, chi suona, chi cammina scalzo, chi legge la Bibbia, chi piange, chi lo fa per spiritualismo, chi per fede chi come noi per vedere una delle albe più belle che si possono ammirare.
Tutto in un’atmosfera particolare e mistica.
Quando il sole inizia a sorgere, siamo in cima da cui ammiravamo un panorama mozzafiato, un paesaggio quasi lunare, desertico, e si vedono tutte le montagne della zona e le coste Arabe, distanti solo 17 km.
Vista l’alba riscendiamo e visitiamo in un paio si ore il Monastero di Santa Caterina.
Verso le 9 ripartiamo e in un ora siamo a Dahab dove dormiamo un paio di ore.