LAOS 8° Vang Vieng e il Tubing – Sex, Drugs, Rock & Roll
Arrivato a Luang Prapang, vedevo molti ragazzi con gli occhi rosso fuoco.
Pensando che fosse il risultato di qualche droga strana ho chiesto ai ragazzi che dormivano con me nella guest-hose.
E loro un po’ perplessi mi fanno: “come non conosci il Tubing? Il Tubing a Vang Vieng?”
E Io: No!!!
Cosi mi iniziano a raccontare.
Nel cuore del Laos, tra Luang Prapang e Vientaine c’è una località: Vang Vieng.
Per molti è un posto sconosciuto ma è diventatao da qualche anno uno dei posti cult dello sballo dei ragazzi occidentali.
Una delle nuove capitali del divertimento mondiale.
A Vang Vieng, si noleggia per 5€ un ciambellone gigante, tipo camera daria e delle jeep ti portano a tre chilometri dal paese.
Non è nient’altro che farti lasciare portare dalla corrente del fiume Nam Song fino al paese.
Passando un pomeriggio sdraiato su questo ciambellone galleggiante a prendere il sole.
In se per se non è pericoloso, non è che ci sono cascate o ripide.
Il bello, e ciò che ha reso il Tubing la nuova mecca del turismo dei backpackers, è che intorno alle rive del fiume ci sono dei bar con party e musica a palla tutto il giorno.
Dove americani, australiani e inglesi, ballano e si sballano fino al tramonto.
Oppio, eroina, hascisc, ma sopratutto i famosi funghetti locali allucinogeni, alcool e birra a 1 euro, scorrono liberi e senza problemi, in una maratona no stop di sesso droga e rock-roll.
Quando fa buio, qualche festa si sposta fino al mattino a Vang Vieng.
Mi consigliano di andarci assolutamente.
Poi però mi chiedono che assicurazione medica ho.
E’ importante perché non ci sono ospedali nei dintorni e qualunque cosa dovrebbe succedere sarebbe un problema.
Non tanto per droga o alcool ma per gli occhi.
Il colore rosso fuoco infatti è dovuto ai batteri del fiume che infiammano gli occhi da far venire un infezione.
A parte questo io ho fatto il viaggio nel 2010 e ho saputo che nel 2011 ci sono stati 22 morti e il governo australiano ha imposto di chiudere e far cessare quasi completamente tutto i giro di alcol e droga. É durato un paio di mesi e poi dovrebbe essere ripreso tutto come prima.
Lasciamo ora il Tubing e parliamo di Vang Vieng.
Il villaggio, sperduto, è piccolo, rilassante e tranquillo.
Con molti ristorantini con buon cibo a ottimo prezzo, ostelli economici e locali con wifi, tavolini, musica, tv con partite di calcio e cuscini per relax.
Nei dintorni ci sono percorsi da trekking, montagne incontaminate e grotte visitabili.
Tra cui le grotte di Tham Chang e Tham Phoukham.
Delle cavità naturali, paradiso per gli speleologi, che un tempo erano le dimore delle antiche popolazioni locali, che qui trovarono rifugio durante le incursioni cinesi del XIX secolo.
Nella grotta di Tham Phoukham c’è una laguna e una cavità che un tempo fu luogo di culto e che ancora oggi conserva intatta una statua del Buddha sdraiato interamente costruita in oro.
Per la cronaca io a Vang Vieg non ci sono stato.
Uno perché non avevo l’assicurazione medica e due perché ero all’inizio del viaggio e non volevo rovinarmi i restanti giorni.