UZBEKISTAN Donne, Alcool e Come comportarsi
L’Uzbekistan è una nazione ufficiosamente Atea, il 90% della popolazione aderisce a un Islam che riflette le tradizioni secolari di tribù e clan e minoranze di Cristiani ortodossi.
Il suo sistema politico è tra i più repressivi al mondo.
Negli ultimi anni sono state denunciate violazioni dei diritti umani, libertà religiose e sterilizzazioni forzate.
Il governo che sotto il dominio Sovietico aveva reso l’Islam, che qui ha forti radici, una religione clandestina ora controlla addirittura quello che dicono i Mullah nelle Moschee.
Anche se è stato molto raffreddato dal dominio Comunista, sopratutto nella vita quotidiana.
Per fortuna, da quello che ci hanno detto, c’è molta tolleranza e pochissimo estremismo.
L’Islam è molto laico e tollerante riguardo a questi temi.
Compreso l’alcool, la birra e la vodka, che si possono bere e trovare praticamente ovunque.
È opinione diffusa che l’istruzione obbligatoria per uomini e donne fino ai 15 anni imposto dai sovietici ha salvato il paese dall’oscurantismo mussulmano.
Anche se tanti dicono che prima (sotto l’URSS) si stava meglio; ma questa frase è ricorrente anche da noi.
Aggiungiamoci anche il fatto che molti Uzbeki e Uzbeke vivono da anni in Europa.
Soprattutto nei paesi Scandinavi, portando quel pizzico di occidentalismo che nel bene o nel male sta aprendo la mentalità nazionale.
Nei giorni del nostro viaggio non abbiamo mai visto mai il Burqua che copre interamente il corpo della donna e poche volte il Hijab o Chador, foulard che coprono i capelli e il collo delle donne, obbligatorio a tutte le donne, anche straniere, in Iran (leggere Post Iran Donne).
Turisticamente parlando, le donne-ragazze occidentali, tranne che per entrare nelle moschee (ma non nei siti turistici), non devono coprirsi la testa.
Anche se in estate sarebbe sempre meglio coprirsi le spalle e portare dei pantaloncini fino sotto ai ginocchi, cosa obbligatoria in Iran, ovunque si vada.
Non ci sono problemi invece se si portano i capelli sciolti o il viso-mani truccati.
La donne sono emancipate, sopratutto quelle sotto i 40 anni.
Guidano l’auto, studiano all’università e più passano gli anni più svolgono qualsiasi tipo di lavoro.
Anche se nelle zone più rurali molte di loro non possono decidere e fare tanto senza il permesso del marito.
Tashkent, la capitale è la zona più cosmopolita, occidentale.
Ci sono più russe e europee mentre a Samarcanda e Bukhara, più conservatrici e islamiche le donne sono per lo più tartare e con denti d’oro.
Pensate che in Uzbekistan arrivano molte donne Iraniane e degli altri paesi confinanti Mussulmani per ballare, divertirsi, bere e togliersi il velo.
In giro ci sono molti controlli, sopratutto nelle zone turistiche.
A Tashkent addirittura chi va al liceo a una tessera-badge che istantaneamente indica ai genitori se il figlio è entrato o no a scuola e quando esce ha un ora per tornare se no scatta l’allarme.
Controlli che sono aumentati sempre di più per due motivi principali:
- Dopo la fine del comunismo hanno iniziato ad aprire piccole scuole religiose, tutti hanno iniziato a studiare l’arabo, iniziava e continuano ad aumentare i fondamentalisti islamici e si aveva la paura che nel giro di qualche anno la maggior parte delle persone avrebbero portato il velo.
- Negli anni ’90 quasi un intera generazione che in quelli anni aveva 20-30 anni è morta di overdose, l’Uzbekistan era uno dei punti nevralgici dello smercio dell’eroina mondiale proveniente dall’Afghanistan.