Mescalina Backpacker

VERSO ARZUA

Sono a Melide e dopo aver pagato tre porzioni di polpo 36 euro per farmi perdonare, esco dal ristorante più caro del mondo (il proprietario un certo Carlo Cracco).

Riprendo il cammino per Arzua, credo siano circa le 11 e nella piazza del paese c’e’ il mercato ed e’ pieno di gente.

Mi sparo un’altra cagna prima di rientrare in sudorazione e faccio un giro tra le bancarelle.

Mi colpisce una che vende pantaloncini anni 80 dell’Adidas, così dopo varie trattative tutte a favore del commerciante acquisto, visto che i miei erano ancora bagnati, un pantaloncino blu alla cifra di dieci euro che dopo un’estenuante trattativa tra me e il commerciante diventavano sempre dieci euro.

Giro l’angolo e come sono solo sfilo di corsa quelli bagnati e m’infilo quelli nuovi, ma sono sorpreso da un gruppo scout donne che avranno sicuramente pensato che ero stato colto da uno dei miei soliti attacchi.

Riparto gasatissimo con i pantaloncini asciutti, faccio quattro o cinque km e la strada comincia a salire e la mia sudorazione è messa veramente alla prova, inoltre finisco anche l’acqua e comprendo che proprio in quei km non vi sono bar.

Cosi inizio ad avere le prime allucinazioni, prima un gruppo di ballerine brasiliane poi ho visto Batman che giocava a morra con l’uomo ragno ma quando ho visto Gandhi a pranzo con i sette nani mi sono veramente preoccupato e mi sono fermato.

Fortunatamente sono passati dei signori svizzeri e mi hanno offerto gentilmente un litro d’acqua che io con umiltà ho tracannato tutta.

Riparto carico e marcio con andatura spedita verso il traguardo, supero anche le scout che ridacchiano di me ma dentro sono amareggiate dal mio sorpasso.

Ma proprio quando le stavo per staccare i miei carissimi pantaloncini nuovi appena comprati a un super prezzo mi abbandonano: si stacca l’elastico, rimango in mutande e rischio di inciampare.

Cerco di fare qualche passo tenendoli con la mano ma ormai si sono troppo allargati cosi vengo di nuovo sorpassato dalle ragazze.