Dopo due giorni a Luang Prabang, devo decidere dove andare.

Scartata l’idea di andare Vang Vieng a fare Tubing, decido di andare a sud, verso la Cambogia.

A Phon Phen mi dovrò incontrare con due amiche di Milano che ora stanno in Vietnam.

Così faccio un biglietto per Vientaine.

Ancora non so se mi fermerò li o se continuerò il viaggio verso Paske.

Il biglietto lo compro direttamente alla guest-house con incluso il pick-up per la stazione principale.

Partiamo verso le otto, con un bus anni 50.

Tempo di percorrenza stimato 5 ore, tutte su strade sterrate.

Dopo un paio d’ore ci fermiamo.

5, 10, 15 minuti, niente.

Guardo fuori e vedo una fila infinita di camion e macchine ferme.

Insieme a un altro ragazzo scendiamo e andiamo a vedere cosa è successo.

Niente di strano.

Solo che date le piogge degli ultimi giorni lungo la strada per Vientaine ci sono parecchie frane e ci consigliano di stare calmi che prima o poi arriveremo.

A me non importa tanto non ho niente da fare, anzi tutte queste soste mi permettono di ammirare dei paesaggi che mai avevo visto e che mai vedrò in futuro.

Un susseguirsi di dolci colline lussureggianti, tagliate alla base da fiumi e cascate, in un atmosfera fiabesca, incantata, pura e vergine.

E pensare che durante la guerra del Vietnam gli americani sganciarono nel solo Laos più di 2 milioni di tonnellate di bombe, che sono più di tutte le bombe sganciate nella seconda guerra mondiale.

Nel frattempo leggo, ascolto musica, chiacchiero un po’ con tutti, ogni tanto ci fermiamo davanti a qualche casa e mangiamo e beviamo una birra.

Arriviamo a Vientaine alle 20, con 8 ore di ritardo.

Ho deciso di andare a Pakse così prendo un tuk tuk e vado alla autostazione che sta dalla parte opposta della città.

Mi hanno detto che il bus parte verso le 2030 e io alle 2030 sto ancora a meta percorso ma non mi importa niente, se lo perdo rimarrò a Vientaine.

Arrivo verso le nove e ancora il bus c’e’.

Faccio il biglietto per una decina di dollari, mangio una zuppa di noodle, sedano e prezzemolo in un chioschetto lì vicino e salgo sul bus.

Il bus è uno Spleeping bus, a due piani, con dei letti veri e propri, mi metto comodo e in un secondo mi addormento.