Weissmies, 4017m – PD+ – L’ascesa della “Schiuma Bianca”
Il Weissmies si trova in Svizzera, fa parte delle Alpi Pennine, ha un altezza di 4017 metri,con un dislivello di circa 1000 metri.
Il nome WEISSMIES deriva da Mies che significa Mouse (Schiuma) e Weiss bianco, ovvero “Schiuma Bianca”.
La data della sua prima ascesa è il 1855.
Insieme al Fletschhorn (3993m) e al Lagginhorn (4010m), costituisce la catena sopra a Saas Grund, dominando il versante est della Valle di Saas.
Mentre sul altro versante si trova la catena del Mishabel con tutti i suoi 4000, uno di fianco all’altro.
Uno dei 4000 più accessibili delle Alpi e una risalita tra le più frequentate.
Classificata PD+, è un’ascensione impegnativa, faticosa, rischiosa, dalla media lunghezza ma non tecnica e difficile.
Con una traccia completamente su ghiaccio e neve senza dover mai arrampicare.
In una giornata ideale dal rifugio HohSaas, andata e ritorno, ci vogliono circa 4-5 ore massimo.
APPOGGI
Gli appoggi sono il Rifugio Weissmieshutte e il Rifugio HohSaas (entrambi sono rifugio, bar e ristorante).
Il punto di partenza è il rifugio Weissmieshutte (2726m) dove di solito si dorme.
Ma quasi tutti compresi noi, fanno l’ascensione con ritorno in giornata partendo dal rifugio Hohsaas (3101m) da dove arriva la funivia da Saas Grund (50€ circa)
ACCESSO AL WEISSMIES
Da Saas Grund, si prende l’impianto di risalita della stazione Kreuzboden che porta direttamente al rifugio Hohsass 3092m.
Noi abbiamo fatto l’ascesa sul versante nord occidentale sopra a Saas Grund.
Si può fare tranquillamente in giornata, partendo con la prima funivia alle 7:30.
ASCESA DEL WEISSMIES
Possiamo dividere l’ascesa in 4 parti ben distinte.
- 1° Tratto – Crepacci
- 2° Tratto – Seracchi
- 3° Tratto – Ripido
- 4° Tratto – Cresta
Lasciato il rifugio Hohsaas si prende una strada sterrata in leggera discesa che d’inverno è una pista da sci.
Si arriva in 5 minuti al ghiacciaio Triftgletsher, si mettono i ramponi, l’imbrago e le corde di sicurezza.
L’inizio è in leggerissima salita su roccette e rocce abbastanza rischioso se è ghiacciato e con una traccia non tanto evidente.
Ma si entra subito nel ghiacciaio Trift.
Inizia il tratto pericoloso molto crepacciato
La traccia si sposta sul lato sinistro e si sale a zig-zag tra i crepacci che da meta agosto in poi sono molto evidenti.
Dai crepacci si passa a una fila impressionante di seracchi.
Grandi, statuari, bellissimi ma pericolosissimi.
Lasciati i seracchi e i crepacci, lasciate insomma le parti pericolose, si inizia a salire.
Si arriva ai pendii che vanno tra i 40 e 45° che portano alla spalla della montagna.
La traccia è evidente e faticosa, ben fatta e impegnativa con tratti su ghiaccio vivo, specialmente la mattina.
Dal dosso si arriva un falsopiano poi verso sinistra fino a 3820 metri.
L’ultimo tratto è una comoda cresta semi-pianeggiante con una cornice a destra molto interessante fino alla cima sommiate.
Da qui si ha una vista da paura specialmente sulla regione Vallese, zona del Sempione, Massiccio Monte Rosa, Mishabel, Oberlad e Cervino.
La discesa è meno faticosa della salita ma la parte finale quella dei seracchi e crepacci è sempre rischiosissima.
L’ascesa si fa come sempre in cordata almeno con un altro compagno ma la si può affrontare anche se si è un semi-principiante come me.
L’importante, oltre a tutte le raccomandazioni del caso, è essere ben allenati e avere un pò di fortuna nel trovare la giornata giusta.