La mattina verso le 8 prendiamo per 3€ a testa un taxi collettivo e in 3 ore e mezza percorriamo i 160 km fino a Zagora.

Passiamo attraverso il Passo Atlas e il Passo Col du Tichka di 2260 metri.

In una valle semi desertica.

Con tratti quasi lunari ma con sprazzi di oasi quasi paradisiache dove l’acqua spruzza dal nulla dando vita a piantagioni di agrumi e di mandorli, capre e muli, pastori e contadini con ancora gli antichi sistemi di irrigazione.

Zagora, 35.000 abitanti, 724 metri slm, una città Berbera situata nella valle del Draa.

Il fiume più imponente del sud Marocco, una città sperduta nel nulla, senza particolari strutture turistiche.

Una città millenaria.

Da sempre centro importantissimo di arrivo e scambi di mercanti, mercati, caravanserragli e carovane che attraversavano il deserto sabbioso.

Quasi nascosta ancora c’è un cartello mezzo arrugginito che indica “52 giorni”. Ovvero la distanza per Timbuctù in Mali.

E’ qui che inizia il vero deserto Sahariano.

Da vedere a Zagora e nei suoi dintorni c’e ben poco.

Ma una nota la dobbiamo dare alla Kasbah – Ait Ben Haddon.

Un castello di sabbia dichiarato patrimonio dell’Unesco, set di molti film tra cui “Un te del deserto” e “Lawrence d’Arabia”.

Ovviamente escludendo l’attrattiva principale: il Deserto del Sahara e le escursioni con cammelli e-o jeep 4×4 per 1 o più notti, dormendo i tende o in sacchi a pelo.

Come d’accordi descritti nel post prendente raggiungiamo la sede dell’agenzia su posto e verso le 13 iniziamo la nostra avventura, una delle più sensazionali della mia vita.

credits foto by Emanuele Margiotti