ZETABLUE BLOG – I Viaggi Backpacker di Luca in Bici
I Viaggi in bici di ZetaBlue Blog
Eccomi… Allora…sono Luca, autore del sito ZetaBlue Blog.
Parto dal presupposto che amo viaggiare e amo fare viaggi itineranti.
Un’estate di 6 anni fa, io ed un mio amico, ci siamo trovati a metà luglio senza sapere cosa fare per le vacanze e soprattutto senza un soldo nel portafoglio.
Le soluzioni erano due: stare a casa o fare qualcosa di estremamente low cost.
La prima opzione non l’abbiamo nemmeno lontanamente presa in considerazione.
Così, memore di un viaggio che avevo fatto da piccolo con mia mamma, gli ho proposto di andare nel sud della Francia e di girarlo in bici pernottando nei campeggi.
È bello quando un tuo amico ti segue senza troppe esitazioni e con un entusiasmo insperato.
In pochi giorni abbiamo comprato lo stretto necessario e siamo partiti.
Avevamo entrambi uno zainone da trekking con 13/14kg di roba dentro ed io avevo pure appeso ad esso la tenda Quechua.
Siamo partiti segnandoci tutto il nostro tracciato su una cartina e su un foglio abbiamo segnato un po’ di indirizzi di campeggio.
La nostra preparazione finiva lì.
Il resto era avventura!
Io non avevo nemmeno un sacco a pelo o un materassino. Dormivo i tuta direttamente sul “pavimento” della tenda. Se ci penso ora, mi viene il mal di schiena!
Una volta iniziato il viaggio però, abbiamo iniziato a provare sensazioni indescrivibili.
Viaggiare in bicicletta è molto più che viaggiare: la fatica per raggiungere il posto successivo, le pochissime cose che porti con te, il fatto che ogni metro di paesaggio lo guardi, lo respiri, lo ascolti, fa si che ogni metro di paesaggio entri a far parte di te stesso.
Il poco budget a disposizione ci ha portato a non mangiare mai al ristorante. Entravamo sempre al supermercato, prendevamo un po’ di roba e poi cercavamo uno scorcio che ci piacesse e ci sedevamo lì a mangiarci il pranzo.
Forse, avessimo avuto qualche soldo in più, le nostre papille gustative sarebbero state più felici, ma non potete capire quanto fosse bello pranzare davanti ad una chiesa romanica, col sole in fronte, ad osservare la gente intenta a vivere la propria giornata.
Le tappe del viaggio sono state una più incredibile dell’altra, con Aix en Provence ed Avignone che sono rimaste veramente nel nostro cuore.
Se avete piacere potete leggere il diario di tutte le tappe, Qui
Pochi anni più tardi, ci abbiamo riprovato. Sempre io e Mark, questa volta in Italia però.
Siamo partiti da Biella (nostra città natale), per arrivare ad Assisi, un gioiello incastonato nelle montagne umbre.
A differenza del primo viaggio, dove eravamo totalmente inesperti, in questo abbiamo avuto un po’ più di malizia nel prepararci, a partire dai borsoni da bici e non più quelli da trekking sulle nostre spalle.
La tappa che ricordo maggiormente è sicuramente quella delle Cinque Terre: la salita da Levanto fino al cucuzzolo sopra Vernazza, è stato qualcosa di figurativamente mortale.
Faceva talmente caldo che ci siamo messi a pedalare in mutande ed io ero talmente sudato che a ogni pedalata le mie scarpe facevano uno zampillo di sudore.
Siamo arrivati su stremati. Letteralmente.
Il karma ha però voluto che proprio sulla cima ci fosse una signora che stesse annaffiando la siepe di casa sua.
Non so cosa abbia pensato quando le abbiamo chiesto di essere annaffiati anche noi, in ogni caso ricevere un getto d’acqua fresca addosso dopo tutta quella calura e quella fatica, è stato rigenerante.
La notte l’abbiamo successivamente passata a Manarola.
Nelle Cinque Terre non esistono campeggi, per cui avevamo già preventivato di dormire all’addiaccio.
Esattamente di fronte a Manarola, dall’altra parte della piccola insenatura, c’è un giardinetto tenuto dai pensionati del posto come se fosse il giardino dell’Eden, in cui erano presenti dei tavoli da pic nic con vista panoramica: sarebbero diventati i nostri letti.
Potrò tornare mille altre volte a Manarola, ma sarà difficile eguagliare le sensazioni provate dormendo sotto le stelle e venendo svegliato dall’aurora davanti a me.
Così come sarà difficile che ad Aix en Provence riesca a godermi il mercato cittadino nella via centrale, coi suoi colori ed i suoi profumi, allo stesso modo di quando ci sono arrivato in bici, un po’ dolorante, stanco ed affamato, ma pieno di gioia per aver raggiunto un nuovo incantevole posto.
Viaggiare in bici è molto più che viaggiare.
Potete leggere tutte le mie avventure sul Sito ZetaBlue (www.zetablue.com/blog)